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Casinò Campione non più bancomat: una scelta tardiva ma si spera efficace

23 luglio 2018 - 11:42

Finito il tempo in cui il Casinò Campione d'Italia era considerato un bancomat, ma il sistema si è assestato su questo principio.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Campione non più bancomat: una scelta tardiva ma si spera efficace

Quaranta milioni di euro in cinque anni. Questo l'ammontare di soldi che il Casinò Campione d'Italia potrà corrispondere al Comune, in maniera certa e asseverata, e garantendo il risanamento del proprio bilancio. Sono davvero finiti i tempi delle "vacche grassissime", come li ha efficacemente definiti l'ex sindaco dell'enclave Maria Paola Mangili in Piccaluga, per Casa da gioco, Comune e intera comunità. Tant'èche per salvare dal fallimento (almeno di spera) il Casinò, unica fonte economica e occupazionale del paese, si è dovuto mette re a punto un piano lacrime, sudore e sangue, non solo per la Casa da gioco, ma anche per il Comune, che dovrà rivedere radicalmente i propri conti, essendosi fortemente ridotta la principale voce di entrata. Sono decenni che il Casinò viene usato come bancomat, con richieste esisissime che (non da sole) hanno portato all'attuale, pesante debito di bilancio. Rchieste che hanno portato a un organico comunale fortemente sovradimensionato e lautamente pagato.

Tutti in sala a ballare il valzer, felicemente immemori che il Titanic stava affondando.
Ora la sirena è stata sentita e si è corsi a drastici ripari: tardivi ma si spera sufficienti. A salvare il Casinò, ma anche a costo di enormi sacrifici del Comune e dell'intera comunità, che si sarebbero potuti evitare o limitare se la gestione della cosa pubblica, anche nei periodi più ricchi, fosse stata più oculata e lungimirante.
Il bancomat si è rotto, ed era da un pezzo che c'era chi, inascoltato, vaticinava che sarebbe andata a finire così, utilizzandolo con troppa frequenza, e non resta che prendere atto che l'inchiesta della Procura è stata avviata a seguito di un esposto in cui si lamentava che il Casinò non corrispondesse il dovuto al Comune, e che il nuovo punto fermo della vicenda (che non si è conclusa) è che da oggi ne darà ancora meno. Quello che potrà, come prevede la modifica alla convenzione approvata dal consiglio comunale.

 

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