skin

Piccaluga: 'Crisi Campione attribuibile ad azioni del sindaco'

19 luglio 2018 - 09:25

L'ex sindaco Maria Paola Mangili in Piccaluga ritiene che l'attuale crisi del Casinò Campione sia attribuibile all'esposizione mediatica del sindaco Salmoiraghi.

Scritto da Anna Maria Rengo
Piccaluga: 'Crisi Campione attribuibile ad azioni del sindaco'

"L'attuale crisi del Casinò di Campione non è dovuta alla precedente amministrazione, bensì alla continua esposizione mediatica negativa della Casa da gioco fatta dal sindaco Roberto Saomoiraghi onde accusare l'amminstrazione precedente per coprire le incapacità di gestione il paese in un momento sicuramente delicato. Quando questa amministrazione è arrivata, ha cancellato ogni iniziativa che era stata presa sia al Casinò che in Comune, le ha abbandonate, ma senza ottenere, purtroppo, alcun risultato positivo. Anzi, il paese risulta essere davvero distrutto da questo modo di amministrare”.

Lo afferma l'ex sindaco di Campione d'Italia, Maria Paola Mangili in Piccaluga, che aggiunge, a proposito della nomina del commissario liquidatore Angela Pagano: “La dottoressa è stata a Campione come sub commisssario al Casinò quando nel 2006, all'epoca era sindaco Salmoiraghi, venne commissariato il Casinò con tre commissario (Martinelli, Principe e Resta) e in Comune arrivò il commissario Calandrella”.

E quanto ai debiti: "In quelli che a suo dire abbiamo fatto figura anche il costo enorme della costruzione della nuova sede della Casa da gioco. Pur avendo Salmoiraghi amministrato in periodo di vacche grassissime, ha pensato asolo a comprare arredamenti e non a diminuire i costi, senza dimenticare inoltre che il preventivo iniziale per la realizzazione dell'edificio era di 82 milioni di franchi, mentre alla fine ne è costati 193".

Piccaluga smentisce, infine, che quando era lei stessa sindaco, avesse chiesto di far parte dell'Ue. "La questione non è stata assolutamente portata avanti da questa amministrazione. Se è vero che eravamo riusciti, con fatica a far inserire nell'accordo Italia Svizzera del 2015 il dossier Campione in cui chiedevamo le nostra costante presenza nelle trattative per evitare scelte improprie per la comunità, è altrettanto vero che mai da noi è stato richiesto di far parte dell'Ue".

Articoli correlati