skin

Fontana: “Basta pregiudizi sui casinò”

27 gennaio 2015 - 09:32

Prima l’ordine del giorno approvato alla Camera dell’ambito della legge di Stabilità. Poi la mozione discussa e approvata, per quanto con maggioranza non schiacciante, da parte del consiglio regionale lombardo. Ci sono gli ingredienti politici per guardare alla riapertura del Casinò di San Pellegrino Terme, in provincia di Bergamo, con un pur minimo ottimismo.

Scritto da Anna Maria Rengo

Gregorio Fontana, deputato di Forza Italia che a Montecitorio è questore e componente della commissione Difesa, è stato il firmatario dell’ordine del giorno approvato prima di Natale: “Questo e la mozione sono due atti simbolici ma importanti”, spiega a Gioconews.it. “Ovviamente la Regione Lombardia in materia non ha grossi poteri ma può intervenire nei confronti del governo, che ha già fatto proprio un ordine del giorno, per riconsiderare l’ipotesi di aprire case da gioco in Italia e in particolare a San Pellegrino Terme. Si tratta di superare pregiudizi totalmente anacronistici, il che ci  consentirebbe di riaprire e di mettere in moto energie positive in molti territori. Penso anche a quello di Taormina, altro comune in prima linea tant’è che assieme a quello di San Pellegrino Terme ha vergato un’istanza al ministro Alfano”.

 

Secondo Fontana non esiste contraddizione tra la lotta che la Lombardia sta facendo al gioco patologico, anche attraverso un legge regionale, e il sostegno all’apertura di un nuovo casinò: “Lo Stato ha disseminato il territorio di slot, se non c’è problema a farlo figuriamoci ad aprire case da gioco dove ci sono controlli e sicuramente tutte le cautele e attenzioni che il gioco diffuso non ha”. E quanto alla possibile concorrenza con i casinò esistenti “la questione non è di rubare clienti a qualcuno ma che si tratta di un’opportunità per far ripartire dei territori colpiti dalla crisi economica come la Val Brembana e che potrebbero avere delle opportunità di rilancio molto importanti grazie al mix tra turismo montano, termale e il casinò”.

In questi giorni sta facendo molto parlare l’ispezione della Guardia di Finanza al Casinò Campione. Episodi di questa natura non rischiano di compromettere le chance di aprire altri casinò? “Direi di no, anzi mostrano che si tratta di strutture dove, grazie al controllo delle istituzioni, è possibile contrastare e prevenire l’illegalità in maniera incisiva, opportunità che nel caso delle scommesse clandestine o del gioco online sono minori. Di cose poco chiare è piena storia, ma sono tutte stata scoperte proprio perché il controllo dello Stato è molto attento e possibile. Poi ogni attività ha delle degenerazioni, non è che casa da gioco sia di per sé sinonimo di malavita, questa è solo una stupidaggine”.

Ma come si collocherebbe un secondo casinò in Lombardia? Non sono oggettivamente troppi?

“Ci sono realtà europee dove la concentrazione è anche maggiore e la nostra è una tra le regioni più grandi d’Italia. A San Pellegrino il casinò c’era già in passato e poi ci sono infrastrutture nuove che stanno dando nuovo impulso al territorio e che se fossero messe in sinergia potrebbero dargli nuovo impulso. Ci sono imprenditori pronti a rischiare sul futuro, perché ci deve essere lo Stato che deve limitarli? Meno male che c’è chi ha voglia di rischiare e investire!”. 

Articoli correlati