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Eca: 'Nessuna prova che in casinò autorizzati si ricicli con successo denaro'

30 marzo 2017 - 13:50

L'European Casino Association chiarisce che nn ci sono prove che nei casinò autorizzati si riesca a riciclare con successo con denaro.

Scritto da Amr
Eca: 'Nessuna prova che in casinò autorizzati si ricicli con successo denaro'

Non si fanno attendere le precisazioni dell'European Casino Association dopo che i casinò vengono chiamati in causa nello studio intitolato “Attività offshore e riciclaggio di denaro: recenti scoperte e sfide”, compilato per l'European Parliament Committee of Inquiry on the Panama Papers.

L'Eca cita il primo passaggio del report, ossia che “Un riciclatore può pulire contanti convertendoli in fiches in un casinò e quindi scambiandole di nuovo in contanti da depositare presso una banca e avere un assegno dal casinò mostrando una transazione legittima”, ritenendolo uno scenario “del tutto impraticabile nei casinò terrestri con licenza in Europa. Poichè lo studio dice giustamente che una conferma di vincite dal casinò - nello scenario descritto un assegno - è di fondamentale importanza perchè uno scenario di riciclaggio di denaro abbia successo. Tuttavia i casinò terrestri correttamente autorizzati in Europa non rilasciano alcuna conferma di vincita, figurarsi assegni, ai clienti. L'unica eccezione raramente utilizzata a questa regola sarebbe se un cliente vincesse un jackpot slot machine o una notevole quantità di denaro nel corso di una visita al casinò più lunga. Questa conferma sarebbe quindi normalmente sotto forma di un trasferimento di denaro sul conto bancario del giocatore, che sarebbe fatto per ragioni di sicurezza in quanto tali importi elevati di solito non sono pagati in contanti.

Il trasferimento di denaro sarebbe soggetto a condizioni rigorose e regole di segnalazione. Inoltre se un cliente dovesse richiedere una tale conferma delle vincite in un casinò con licenza in Europa, questo darebbe immediatamente l'allarme al personale del casinò. Il caso sarebbe quindi automaticamente rivisto e la persona che aveva richiesto una tale conferma sarebbe controllata e, se necessario, viene segnalata una transazione sospetta presso le autorità. Ciò si tradurrebbe in un'esposizione sostanziale per il criminale coinvolto.
Inoltre lo scenario suggerisce che il riciclatore converta contante in fiches e poi quasi immediatamente di nuovo in contanti per cui la quantità iniziale totale di contante è stata riciclata senza nemmeno dover giocare. Questo scenario, in cui grandi quantità di denaro vengono scambiate e non avviene gioco d'azzardo sarebbe estremamente sospettoso e considerato un fattore di rischio nei processi ant-riciclaggio di denaro di casinò terrestri con licenza e sarebbe seguito da un'indagine e, se richiesto, dal deposito di una comunicazione di transazione sospetta”.
Sempre secondo il report, “nella terza fase del riciclaggio il riciclatore può comprare un casinò. I casinò sono un business ad alta intensità di contante. Il riciclatore può possedere un casinò e affermare che le grandi quantità di denaro detenute sono profitti del casinò”, dichiarazioni che suscitano una seconda presa di posizione dell'Eca. “Per quanto riguarda il rischio di infiltrazioni descritto di proprietà delle operazioni di casinò da parte di criminali che vogliono riciclare il denaro, i sistemi nazionali di concessione di licenze in Europa garantiscono che la proprietà (e qualsiasi cambio di proprietà) sia secondo leggi e regolamenti nazionali. Questi accordi sono stabiliti nelle leggi e nei regolamenti nazionali in ogni Stato membro dell'Ue. Queste misure includono forti e seri controlli di competenza e onorabilità da parte delle autorità nazionali di regolamentazione, così come controlli sull'origine dei fondi coinvolti e il controllo accurato di operatori, personale chiave e dipendenti di alto rango nelle operazioni di casinò con licenza. Tutte queste misure sono state attuate dagli Stati membri dell'Ue per eliminare con successo lo scenario descritto nella dichiarazione”.
In conclusione, l'Eca ritiene, riassumendo le precedenti osservazioni, che “a sua conoscenza non v'è alcuna prova che casinò correttamente autorizzati nell'Ue siano sfruttati con successo per il riciclaggio di denaro”.

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