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Campione, Ooss: 'Applicare Ccal e ripristinare corrette relazioni'

13 aprile 2022 - 07:34

Le organizzazioni sindacali attive al Casinò Campione d'Italia sottolineano alcune criticità all'amministratore delegato Marco Ambrosini.

"Un immediato cambio di rotta per ripristinare correttezza nelle relazioni industriali, a maggior ragione in una situazione tanto delicata quanto quella della realtà campionese e del suo Casinò" e arrivare con urgenza "a una corretta applicazione dell’orario di lavoro per quanto riguarda i reparti Fidi, Casse e Attendant che prevede una prestazione lavorativa di 36 ore settimanali (7.12 ore al giorno) come già più volte, da parte nostra, ribadito".

Queste le richieste che arrivano all'amministratore delegato del Casinò Campione d'Italia, Marco Ambrosini, da tutte le sigle sindacali attive presso la Casa da gioco (fatta eccezione per la Cisl), che si dicono confidenti "nella volontà da parte della società di trovare soluzioni condivise, altrimenti ci vedremo costretti, nostro malgrado, a tutelare i lavoratori nelle sedi più opportune".

Nel comunicato unitario, le segreterie territoriali di Slc Cgil, Uilcon Uil, Libersind Confsal, Snalc Cisal e Ugl Como evidenziano all'Ad "evidenziano alcune criticità rilevate nel corso degli ultimi giorni". In particolare, "in merito alla sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro, che peraltro sta avvenendo in netto ritardo rispetto all'effettiva presa di servizio", le sigle sindacali rilevano "come nelle scritture relative ai reparti Fidi, Casse e Attendant si indichi in 40 ore l'orario settimanale di lavoro (8 ore al giorno). Ciò, come peraltro già evidenziato in più occasioni, in maniera difforme da quanto previsto all'art. 16 del Ccal, come del resto in contrasto con le indicazioni contenute nel bando di assunzione".
I sindacati ribadscono che "i lavoratori appartenenti ai suddetti reparti dovranno essere inquadrati nel 'Ramo Gioco' e prestare la propria opera per 36 ore settimanali".

Inoltre, "siamo venuti a conoscenza di lavoratori interessati da cambi di mansioni: a tal proposito vi chiediamo di essere informati circa i lavoratori interessati, gli spostamenti effettuati e le motivazioni alla base di detti trasferimenti". Altra richiesta di informazioni riguarda "la contrattualizzazione di un ex dipendente in qualità di consulente. Durante l'ultimo incontro si è fatto riferimento alla sostituzione di una posizione rimasta vacante (responsabile amministrativo) con una consulenza esterna; nulla è invece stato detto circa la nuova figura che a nostro avviso dovrebbe essere già ricoperta dal personale assunto all'esito del bando indetto dalla Società".

Più in generale i sindacati rilevano "dei comportamenti scorretti da parte dell’azienda in merito alle relazioni industriali, nonché una scarsa informativa preventiva circa le decisioni che impattano direttamente sulla forza lavoro". Le sigle ricordano a tal proposito che "la riapertura della Casa da gioco è stata resa possibile solo grazie al profondo senso di responsabilità dei lavoratori e di tutto l’impegno che ogni giorno li contraddistingue nello svolgere il loro lavoro, nonostante turni massacranti, continui cambiamenti nelle procedure da seguire e una formazione non sempre adeguata".

LA POSIZIONE DELLA CISL - La presa di posizione delle sigle sindacali è oggetto di commento anche da parte della Fisascat Cisl. "Questo comunicato - afferma Luca Parravicini, della Fisascat Cisl di Como  - non ci stupisce e le difficoltà descritte confermano la bontà della nostra scelta di non sottoscrivere il contratto collettivo aziendale di lavoro, sul quale, già a suo tempo, avevamo manifestato i nostri dubbi, convinti che la sua struttura non avesse la forza per stare in piedi".

 

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