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Casinò Campione: Rsu, Cgil, Uil e Confsal in stato di agitazione

14 febbraio 2018 - 17:29

Anche la Rappresentanza sindacale unitaria, Slc Cgil, Uilcom Uil e Confsal Libersind dichiarano lo stato di agitazione al Casinò Campione.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Campione: Rsu, Cgil, Uil e Confsal in stato di agitazione

Stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Casinò Campione d'Italia; messa in campo di tutte le azioni sindacali possibili, nessuna esclusa; assemblea generale per il giorno venerdì 16 febbraio 2018 dalle ore 14.30 alle 16.30. A proclamare, annunciare e convocare il tutto la Rappresentanza sindacale unitaria e le segreterie di Slc Cgil, Uilcom Uil e Confsal Libersind che, in una lettera all'amministratore unico della Casa da gioco, Marco Ambrosini, evidenziano come “nell'incontro del 12 febbraio 2018 chiedevamo di avviare una discussione più ampia che escludesse ipotesi di licenziamento alla luce dell'impegno di incontrare il socio unico il giorno 13 febbraio 2018.
Oltre a disattendere quanto ipotizzato nella giornata del 12 febbraio, la situazione si è complicata a seguito dell'invio della procedura di licenziamento collettiva, nonostante le scriventi, e a quanto risulta dai mezzi di stampa anche la Proprietà, fossero disponibili alla proroga dell'accordo vigente, previa validazione da parte della forza lavoro.
Per motivi insondabili (per un’ ipotesi di avvio di procedura non vi sono scadenze vincolanti riscontrabili nella delibera del Comune di Campione), ella ha deciso di forzare il tavolo negoziale avviando la procedura di mobilità, atto straordinario prodotto in regime di prorogatio, aggravato dall'aver consegnato copia della procedura a soggetti non titolati alla negoziazione.

In ordine a sue dichiarazioni circa anomalie riscontrate nella due diligence avviata nei confronti del Casinò, le riformuliamo la richiesta di riceverne copia, (il Casinò è Società interamente a partecipazione pubblica) e se del caso di procedere in sede giudiziaria per esercitare un'azione di responsabilità civile e penale a garanzia dell'integrità aziendale e dei lavoratori che dal 2012 ad oggi subiscono tagli alle retribuzioni”. La proclamazione dello stato di agitazione, conclude la lettera, deriva da “uanto sopra e alla luce del fermo rifiuto di congelamento della procedura di mobilità, ancorché per il continuo e incredibile ritardo nella consegna di dati utili alla discussione e infine per le mancate risposte in ordine ai tempi di pagamento della 13.ma mensilità”.
 
IL COMUNICATO SINDACALE – In un comunicato, La Rsu e le tre sigle danno anche conto dell' “importante e fondamentale la riunione con il Socio Unico nella giornata del 13 febbraio 2018.
Doveroso è premettere che pur nella legittimità della scelta e nel rispetto dell’autonomia di ciascuna organizzazione, riteniamo che le Ooss che non hanno partecipato abbiano perso l’occasione di esplicitare la propria posizione in una cornice unitaria, anche alla luce dell’incontro avuto il giorno precedente tra tutte le sigle sindacali.
Non ci siamo risparmiati, abbiamo esposto tutto quanto pensavamo sul passato, sul presente e sul futuro della Casa da Gioco, quali ragionamenti hanno una sostenibilità e quali invece risultano meno percorribili.
I toni si sono anche accesi, ma sempre nel rispetto delle Parti.
Abbiamo manifestato una ferma contrarietà ad ogni ipotesi di licenziamento e di esternalizzazione.
Abbiamo ricordato che dal 2012 le lavoratrici e i lavoratori del Casinò di Campione hanno tagliato parti importanti di salario tanto da garantire la continuità della Casa da gioco e del socio unico.
Abbiamo stigmatizzato il fatto che l'Au abbia aperto la procedura ex art 4 L. 223/91 poche ore prima dell'incontro con la Proprietà e abbiamo sottolineato che solo per rispetto dell' Istituzione e per senso di responsabilità nei confronti dei Lavoratori del Casinò abbiamo confermato la nostra presenza all'incontro, durato poi fino alle 23.30. Abbiamo chiesto il congelamento della procedura di licenziamento collettivo nell'ottica di rasserenare il clima per poter meglio gestire la fase difficile che ci apprestiamo ad affrontare.
Abbiamo analizzato gli scenari che la data del 12 marzo p.v. (data dell'udienza con il tribunale per discutere l’istanza di fallimento) potrebbe ingenerare, sia per la tenuta occupazionale, ma anche per i risvolti in ordine ad enti quali Inps (Tfr) e Banca ( conti correnti, fondi pensioni, mutui ipotecari, ecc).
Abbiamo sottolineato che vi era disponibilità, fermo restando la validazione da parte dei lavoratori, a procedere ad un rinnovo dell'accordo vigente, senza la spada di Damocle della procedura. Abbiamo rilevato che la posizione dell'Au, oggi in prorogatio, rischia di rendere qualsiasi discussione più incerta.
Abbiamo sollevato problemi in ordine alla gestione della Società e alle scelte industriali della passata gestione, spesso fallimentari, che ha retto grazie e solo al contributo dei lavoratori. Abbiamo criticato che alla luce di scadenze prossime non si riesca ad avere documentazione comprovante lo stato di sofferenza finanziaria e gestionale della Casa da gioco nonostante una due diligence definitiva. Abbiamo posto il problema del contenimento dei costi anche in Comune per evitare che le eventuali soluzioni ai problemi si rivelino inefficaci così come accaduto negli ultimi anni.
Oggi possiamo tranquillamente sostenere che tra salario tagliato e il Tfr in azienda, i maggiori azionisti del Casinò sono i lavoratori”.
LA PROPOSTA AL SINDACO - Sulla base di ciò, si legge ancora nella lunga nota, “Abbiamo proposto a Salmoiraghi, in qualità di socio unico, di sottoscrivere un avviso comune che superando la procedura di mobilità permetta di ragionare certamente della fase di emergenza, ma che si ponga l'ambizione di tracciare un percorso di rilancio, ovviamente in un confronto tra tutte le organizzazioni sindacali.
L'avviso comune deve chiamare a coerenza le Istituzioni a tutti i livelli, ognuno per le competenze date, anche in ordine ad ipotesi di ammortizzatori sociali dedicati e specifici per le case da gioco, attraverso la destinazione di quote degli introiti dello Stato per la creazione di un sistema di Bilateralità positiva e che possa rispondere alle fasi di difficoltà del settore. Necessario il supporto bancario, unico soggetto non presente al tavolo ma attore fondamentale per ogni operazione ordinaria e straordinaria finalizzata alla continuità aziendale.
Deve sollecitare la politica ad attivare ogni soluzione per la tenuta del sistema Campione e per la tutela della Casa da gioco, tutto ciò attraverso la definizione di una cornice che garantisca che l'attività del gioco d'azzardo, tradizionale e non, sia sviluppata in strutture dedicate quali le Case da gioco e non in esercizi commerciali meno tutelanti per i lavoratori e per il consumatore.
Inoltre è necessario ragionare da subito di attivazione dell'art 4 della legge Fornero, di revisione degli appalti, di contenimento dei costi della struttura tesi a raggiungere l’equilibrio di bilancio”.
 

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