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Casinò Venezia: 'Riorganizzazione aziendale necessaria già da 2019'

03 agosto 2021 - 16:57

Il Casinò di Venezia spiega i motivi che hanno portato l'attuale Cda a procedere a una riorganizzazione delle figure apicali.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Venezia: 'Riorganizzazione aziendale necessaria già da 2019'

"Al momento dell’insediamento dell’attuale consiglio di amministrazione, nel 2015, il numero delle figure apicali era di 27 (5 dirigenti e 22 quadri), mentre oggi, tale numero è pari a 16, tra cui, come unico dirigente, il direttore generale, con un risparmio, a titolo di costo del personale, di oltre 2 milioni di euro". Lo chiarisce il Casinò di Venezia, nel dare conto del progetto di riorganizzazione aziendale approvato dall'ultimo Cda, spiegando che esso "si è reso quindi necessario già nel 2019 in conseguenza alle plurime uscite di personale apicale e non lasciando scoperte diverse posizioni".

Tale progetto era rimasto poi congelato nell’intero periodo delle trattative sindacali "per la predisposizione e sottoscrizione del nuovo contratto aziendale di lavoro avvenuta a dicembre 2019" ed "era stato poi ripreso nei primi giorni del 2020 quando, in conseguenza della pandemia che ha colpito tutto il sistema produttivo ed economico mondiale, si sono susseguiti i noti e lunghi periodi di chiusura di tutte le attività produttive che ne hanno comportato un nuovo congelamento".

A partire dal 7 giugno 2021, chiarisce la nota del Casinò, "con l’ultima riapertura, si è ritenuto improcrastinabile tale intervento di riorganizzazione per adeguare la struttura organizzativa alle nuove esigenze produttive, mettendo ordine anche attraverso una corretta redistribuzione delle responsabilità cui farà necessariamente seguito, come per legge e nel rispetto delle procedure e degli atti di indirizzo della Proprietà, la ridefinizione dei livelli di inquadramento e dei conseguenti trattamenti retributivi, una volta concluse le relative procedure di selezione interna".

Si tratta quindi di "una strategia aziendale e non di un blitz di fine mandato" e "parallelamente si è reso necessario, ai fini della ripartenza delle attività, attribuire specifici progetti a determinate figure professionali a cui saranno assegnati, per la prima volta in Azienda, incarichi temporanei ad hoc con riconoscimento della relativa 'temporanea indennità'".

Pertanto, "anche nel rispetto dei necessari adempimenti di compliance", si è reso necessario "mettere mano alla struttura gerarchica, in particolare apicale, ma non solo, perché fosse chiaro chi fa che cosa e sotto la responsabilità di chi".

Per quanto riguarda poi il mancato raggiungimento degli obiettivi di risultato, a causa della prolungata chiusura delle sale, "ciò potrebbe comportare verosimilmente la mancata percezione del premio per tutti i lavoratori, come del resto avvenuto lo scorso anno". Tuttavia, "il sistema premiale nulla ha a che vedere la predetta riorganizzazione aziendale e con gli interventi retributivi resisi necessari".

Infine, "e a mero scanso di equivoci, con riferimento ai lavoratori ancora in Fis – per quanto l’argomento sia completamente scollegato dalla questione relativa alla riorganizzazione aziendale", il Casinò ricorda che "si tratta di un numero esiguo, essendo la quasi totalità dei lavoratori rientrata ad orario pieno. Si pensi che i settori Gioco Tradizionale e Ristorazione, oltre che a numerosi altri reparti, già oggi lavorano a pieno regime senza alcun ricorso al Fis. Per il resto si tratta prevalentemente del ricorso a 1 o 2 giorni di Fis al mese".

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