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Casinò Campione, i numeri sulle riassunzioni al vaglio della società

19 marzo 2021 - 15:05

L'azienda illustra ai sindacati quale potrebbe essere la forza lavoro necessaria al Casinò Campione se non sarà dichiarato il fallimento.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Campione, i numeri sulle riassunzioni al vaglio della società

Riunione illustrativa e preliminare, tra l'amministratore unico del Casinò Campione d'Italia Marco Ambrosini, i legali della società e i sindacati. All'ordine del giorno, gli scenari che si prospettano per i dipendenti della Casa da gioco se, come da molte parti si spera, il tribunale di Como accetterà il piano di concordato e dunque non dichiarerà il fallimento della società di gestione.

Al momento della chiusura del Casinò, il 27 luglio del 2018, erano impiegati 492 addetti: in quest'arco di tempo 77 sono andati in pensione, una cinquantina hanno trovato una nuova occupazione, e poi ci sono situazioni famigliari con doppi redditi.

Restano dunque, secondo i primi conti dell'azienda, 270 persone: per 170 di esse è ipotizzabile una ricollocazione nella fase di start up, mentre le altre 100 potrebbero essere utilizzate nei servizi erano già esternalizzati in passato (come le pulizie) o per quelli che al momento della chiusura del Casinò era già in progetto di esternalizzare, coma la ristorazione.

Ovviamente, la logica aziendale è quello di creare una struttura efficiente, ma si sta anche ragionando sulla liquidazione integrale dei crediti dei lavoratori, tra il Tfr e quelli di altra natura, come l'indennità di mancato preavviso. Come si ricorderà, il tribunale del Lavoro aveva infatti condannato la curatela a corrispondere 12 mensilità in quanto aveva errato la procedura di licenziamento, ma poi, essendo la società tornata in bonis, l'obbligo di corrispondere questo importo spetta alla "vecchia" società, ovviamente solo nel caso dei dipendenti che hanno impugnato il licenziamento.

Mandato della proprietà, ossia il Comune di Campione, è di ristorare il più possibile tutti i lavoratori, e in questo contesto si sta lavorando per diluire i termini di pagamento di quanto dovuto, dando la priorità a chi non rientrerà nel posto di lavoro.

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