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Casinò, tra licenziamenti e tagli: siamo alle solite, o forse no?

12 luglio 2022 - 10:41

L'esperto di case da gioco Mauro Natta interviene sulla questione dei tagli al personale del Saint-Vincent Resort & Casino. E non risparmia critiche.

Scritto da Mauro Natta, esperto di gaming e gestione casinò

Per diminuire i costi si prende la strada più comoda: operare sul costo del personale e non sull’incremento dei ricavi. Certamente quest’ultima è la più complicata, però a mio parere è possibile e, a volte, duratura. Si può capire ed è comprensibile che in una Casa da gioco convivano più contratti di lavoro ma ciò perdura, mi pare, dal primo luglio del 1994; nulla o poco è cambiato da quell’epoca. Non è la prima volta che intervengo in argomenti come la diversificazione dell’offerta e la multifunzionalità della quale, recentemente, un rappresentante sindacale è arrivato a concludere che rimane una via obbligata.
Una multifunzionalità che può benissimo essere estesa a tutto il personale tenendo presente che la produzione non può essere affidata se non a personale qualificato; ecco che si parla di corsi continui per arrivare a fornire, tramite detto personale, prestazioni di qualità apprezzabili da una clientela che cambia più velocemente di una tempo.
Ne ho già scritto ma, forse, non mi hanno letto: un impiegato di Roulette americana può svolgere la propria attività ad un tavolo di Fair roulette. Lo stesso dicasi per un impiegato di Chemin de fer che passa al Punto banco. L’inverso non è assolutamente possibile.
Si parlava di corsi di formazione continui in quanto si può pacificamente osservare che un buon impiegato di roulette francese tradizionale necessita di un anno circa di tempo per l’apprendimento e la indispensabile pratica. Altra certezza è che un buon impiegato di Chemin de fer, che proviene obbligatoriamente dalla Roulette francese, necessita di un tempo ulteriore.
Ma se in un casinò si trovano tavoli di roulette francese tradizionale, fair e americana con personale che ha contratti di lavoro diversi, è impossibile attuare la multifunzionalità. Ne consegue che il personale può essere in eccesso e la soluzione immediata è la riduzione del numero dei dipendenti quando, probabilmente sarebbe meglio unificare i contratti di lavoro e ampliare l’offerta.
Ecco come potrebbe intendersi una parte della dichiarazione dell’Amministratore Unico, e cioè che la scelta di ricorrere alla procedura dei licenziamenti collettivi è idonea a risolvere il problema strutturale di esubero di personale. Se non è così me ne scuso anticipatamente. Viene, però, da chiedersi se il problema esisteva prima o se il trend produttivo lo ha consigliato. Ma poco importa la problematica esiste o sussiste e va risolta. Da un significativo risparmio del costo del lavoro si attendono effetti positivi per la liquidità aziendale e si tratta di completare il piano di ristrutturazione già avviato negli ultimi anni tenendo in considerazione gli obiettivi del concordato; questo per un domani. In questi termini si può comprendere quanto dichiarato dall'amministratore unico, Rodolfo Buat.


IL POSSIBILE RUOLO DELL'ONLINE - Si legge, tra l’altro, in un piano di impresa della concorrenza: “...è necessaria una diversificazione dell’offerta di gioco con una costante innovazione e una continua attenzione e cura della clientela”. Chiaramente non è una novità, se ne parla e se ne scrive da parecchio tempo. Le difficoltà per realizzare una profonda diversificazione esistono, i giochi nuovi reperibili e che rappresentino una novità per il mercato non sono numerosi ma esistono, diversificare significa anche adeguare l’offerta alla domanda che cambia così come cambia la clientela. Senza contare che l’adeguamento di cui trattasi è una parte rilevante del servizio alla clientela ormai irrinunciabile in un clima operativo nel quale la pubblicità specifica è vietata. Ma i ricavi si incrementano anche con il gioco online; è appena sufficiente verificarne il trend che mostra tra i primi i giochi da casinò. Aggiungo che questa specifica offerta può essere parzialmente considerata propedeutica ad una frequentazione reale, in specie, se l’offerta consiste in un “prodotto” in esclusiva.


IN ATTESA DEL RIASSETTO - Mi ha sorpreso invece una parte della dichiarazione: “I piani di riqualificazione e formazione, ma tali azioni non sono sufficienti a conseguire gli obiettivi aziendali, stante la situazione delineata e la necessità di un importante riassetto organizzativo. Infatti, la situazione descritta (…) non consentono di adottare soluzioni diverse dalla riduzione del personale attraverso la procedura”.
Non rimane che attendere l’importante riassetto organizzativo col quale la Società potrà completare l’attuazione del piano industriale tanto per soddisfare una innata curiosità dovuta, forse, ai quaranta anni di lavoro svolto in quella sede.
Si legge sul decreto del Presidente della Giunta regionale in data 4 aprile 1948: “ ….. ritenendo la convenienza per gli indubbi vantaggi economici e turistici che ne deriverebbero a favore della Valle d’Aosta”. Si tratta della istituenda casa da gioco.
Penso sia normale capire che tra i vantaggi economici e turistici si possa comprendere l’occupazione dell’indotto nonché quella diretta. E’ lecito essere convinti che chi aderisce all’iter di messa in mobilità sia reperibile tra i più vicini alla pensione e, quindi, i più esperti. La certezza che il lavoro di un addetto al tavolo da gioco non può trovarsi in un giovane impiegato e poco esperto; ciò potrebbe comportare un disservizio in argomento cura per il cliente.
Una situazione nella quale è meglio non trovarsi in quanto la politica produttiva può subire un rallentamento diminuendo con questo la redditività operativa che pur rientrando nell’azzardo ha sempre un, anche piccolo, vantaggio.
Precedentemente ho accennato alla ricerca di mezzi adatti ad incrementare i ricavi, tra questi anche se poco o nulla ha da spartire con l’occupazione, non possiamo sottacere il gioco online che - e colgo l’occasione per congratularmi con chi lo ha scritto - attrae grazie ad una serie di fattori, tra questi: continuo ampliamento dell’offerta e, estensione dell’accessibilità senza vincoli di tempo e luogo e mi permetto di aggiungere che il primo non andrebbe trascurato per quanto al gioco fisico.

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