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Casinò Sanremo, nulla di fatto sulla roulette francese

19 novembre 2021 - 08:30

I vertici del Casinò di Sanremo incontrano Uilcom Uil e Ugl Terziario, ma l'accordo pare lontano.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Sanremo, nulla di fatto sulla roulette francese

"Tutti auspicavamo un passo avanti per uscire da questo stallo, auspicio tra l'altro espresso anche nell'incontro in videoconferenza avuto nella mattinata con i capigruppo in consiglio comunale (cui hanno preso parte Fisascat Cisl, Slc Cgil, Uilcom Uil e Snalc Cisal Ndr), ma di fatto il consiglio di amministrazione ha rimangiato l'impegno palese preso per trovare un accordo sulla flessibilità così da tenere aperto almeno un tavolo di francese per una parte di pomeriggio e una di sera".

A fornire il resoconto dell'incontro di ieri 18 novembre tra sindacati (Uilcom Uil e Ugl Terziario, sigle sindacali invitate all'incontro in quanto non in sciopero ma comunque su posizioni diverse) e Cda del Casinò di Sanremo è la Uilcom Uil, il cui responsabile aziendale Enzo Cioffi, nel constatare che non ha avuto l'esito sperato, spiega: "Le motivazioni dell'azienda nascono da aspetti di natura gestionale per cui gli obblighi di fare quadrare il più possibile i conti della partecipata non lasciano spazio alle spese che essa ritiene necessarie per offrire la presenza del gioco francese sempre, e gli uomini impiegati nel gioco francese, quattro, venendo dirottati su altre tipologie di tavoli garantirebbero maggior offerta di gioco".

Sempre secondo l'azienda, come riferisce il sindacalista, "la flessibilità da noi offerta per aprire la francese, ossia saltare un giorno di riposo per poi usufruirne anche molto più in là nel tempo, per loro non è percorribile per motivi sempre di bilancio.

Inoltre la nuova offerta della roulette americana francesizzata, secondo loro, meglio trova sperimentazione se offerta da sola, dal lunedì al giovedì, e non insieme anche ad un solo tavolo aperto di francese".

In sostanza "i clienti giornalieri, pochi o tanti, affezionati alla francese in quei giorni verranno di fatto dirottati a giocare su quel tavolo americano francesizzato, senza offrire loro la possibilità di scegliere, e magari abituarsi, attraverso un processo di cambiamento non imposto".

Il sindacato ha evidenziato che "conti alla mano, con le unità presenti ogni giorno in servizio un tavolo di doppia di francese (doppia vuol dire aperta qualche ora di pomeriggio e qualche ora di sera e quindi accontentandoci del minimo possibile), avrebbero potuta aprirla senza ulteriori unità e quindi senza ulteriore flessibilità da pagare, mantenendo in linea di massima l'offerta varia di gioco che loro vogliono proporre ogni giorno. Niente".

Ormai, riflette la Uilcom Uil, "sembra sempre più una guerra di posizione nella quale la loro più volte espressa indipendenza imprenditoriale li porta a fare scelte, seppur legittime, ma che di fatto creano un clima di relazioni sindacali teso sulle quali tutti gli attori in campo, compresa la proprietà, non possono sorvolare.

La nostra paura è che il gioco americano francesizzato possa portare un decremento del reddito, e per scongiurare questo abbiamo appunto chiesto la convivenza ogni giorno di questi due tavoli, francese e francesizzato per accompagnare meglio il processo di sperimentazione e cambiamento, capendo soprattutto se è quello giusto.

Cercheranno loro attraverso dei corsi pagati, con fondi per la formazione esistenti, che faranno fare per formare all'utilizzo della roulette francesizzata, di risarcire in parte delle perdite economiche, mance, che loro comunque ritengono eventuali e non certe.

Questa offerta francesizzata avrà un periodo di sperimentazione, attraverso il quale si farà costantemente il punto, pronti loro a tornare indietro qualora i risultati non fossero quelli sperati.
Questo cambiamento di rotta nella ricerca della flessibilità per poter aprire la francese, ha ovviamente più origini, magari anche prese di parti sindacali mal digerite", ma tutto questo "fa tornare molto indietro il tavolo della contrattazione".

Nella giornata di oggi "avremo un nuovo incontro in videoconferenza coi capigruppo e ovviamente denunceremo la totale chiusura a trovare soluzioni di mediazione sulle quali la proprietà e la politica non possono più sorvolare".

Da parte sua, la Uilcom Uil "ribadirà in quell'occasione che il dialogo per trovare vie di uscita deve ovviamente proseguire ma su basi di reale disponibilità e non su continui passi indietro".

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