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Uilcom: 'Casinò Campione, Ccal primo passo verso la riapertura'

16 giugno 2021 - 07:59

La Uilcom Uil commenta con soddisfazione l'ammissione del concordato del Casinò Campione e ritiene che la stesura di un nuovo Ccal sia il primo passo da compiere.

Scritto da Anna Maria Rengo
Uilcom: 'Casinò Campione, Ccal primo passo verso la riapertura'

"È ora tempo di ripartire, guardando al futuro con ottimismo ma sempre con occhio attento agli errori del passato. I numeri occupazionali prospettati nel piano concordatario devono rappresentare un punto importante di ripartenza, soprattutto se incrementati come da piano industriale e accompagnati da una nuova mentalità imprenditoriale, capace di valorizzare le caratteristiche del territorio in discontinuità con
un passato in cui l'economia campionese si è ridotta a dipendere pressoché in maniera esclusiva dalla Casa da gioco".

Lo afferma la Uilcom Uil del Lario, nell'esprimere "tutta la sua soddisfazione per la decisione del Tribunale di Como, che ha concesso alla società di gestione del Casinò di Campione la possibilità di ripartire e di sanare le passività accumulate in anni di gestioni sconsiderate".

Il sindacato di categoria raccoglie "l'invito del Tribunale a procedere celermente, continuando sulla strada già intrapresa, con la stesura del nuovo contratto aziendale di lavoro dei dipendenti del Casinò, quale primo passo verso una riapertura che sia il più rapida possibile".

E sottolinea come "per 1054 giorni abbiamo atteso questa deliberazione e con noi i lavoratori della Casa da gioco e l'intera comunità campionese". In tutto questo lungo periodo, ribadisce la Uilcom, "non abbiamo mai smesso di ribadire in tutte le sedi, la necessità e l'opportunità di riaprire il Casinò di Campione d'Italia, storica realtà produttiva del nostro Paese; abbiamo sempre sostenuto le ragioni economiche e sociali che spingevano in tal senso, la loro forza ed evidenza".

Nell'ordinanza del Tribunale "leggiamo poi con piacere l'ennesima attestazione del senso di responsabilità dei lavoratori, che a larga maggioranza hanno aderito, nonostante le tempistiche proibitive, alla richiesta conciliativa della Società, con l'intento di dare un futuro a quello che per tutti non era solo e semplicemente il luogo di lavoro, ma un simbolo dell'intero territorio, con una storia che non meritava la fine decretata nel luglio 2018".

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