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Cgil, Cisl e Uil: 'Salvaguardare casinò e lavoratori'

03 novembre 2020 - 17:50

Slc Cgil, Fisascat Cisl e Uilcom Uil chiedono a Governo e Regioni di intervenire a salvaguardia dei casinò e dei loro lavoratori.

Scritto da Anna Maria Rengo

Forte preoccupazione da parte delle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fisascat Cisl e Uilcom Uil, per le conseguenze dell'ultimo (in attesa di quello che sarà emanato tra stasera 3 novembre e le prime ore di domani mattina) Dpcm, con il quale è stata disposta la chiusura dei casino dal 26 ottobre e fino al 24 novembre (una misura che peraltro, ai sensi della bozza alla firma di Conte e che Gioconews.it ha potuto visionare, sarà prorogata come tutte le altre fino al 3 dicembre).

In una lettera al premier Giuseppe Conte, al ministro delle Finanze Roberto Gualtieri, al sottosegretario al Mef Pier Paolo Baretta e ai presidenti delle Regioni Liguria Giovanni Toti, Valle d'Aosta Eric Lavevaz e Veneto Luca Zaia, i tre sindacati di categoria, per voce rispettivamente di Fabio Scurpa, Mirco Ceotto e Giovanni Di Cola evidenziano come il Dpcm "impone alle Case da gioco attive su territorio nazionale un ulteriore blocco dell'attività. Il cosiddetto decreto Ristori dovrebbe assegnare ad aziende e lavoratori cifre sostenibili dagli stessi e sufficienti a compensare le perdite causate dalla obbligata chiusura.
Perdurando una tale situazione, la tenuta aziendale dei Casinò rischia di essere gravemente compromessa, con le evidenti conseguenze per le Società e per i lavoratori tutti.

Peraltro i Casinò sono di proprietà pubblica e i proventi sono reinvestiti sul territorio a beneficio della collettività, la chiusura oltre al danno a tutta l’economia locale determina il trasferimento di capitali verso le case da gioco dei paesi confinanti di Slovenia, Croazia e Montecarlo, come già successo con la chiusura di Campione rispetto alle case da gioco sul territorio svizzero".

I sindacati chiedono dunque un "confronto urgente sui temi esposti per addivenire a determinazioni condivise di salvaguardia sia per le Aziende che per i lavoratori. La sventura del Covid-19 dovrebbe essere occasione per rivedere l’approccio generale al tema del gioco d’azzardo; il Casinò è un luogo dove il gioco è incanalato e sorvegliato, dove sono applicate rigorosamente le normative vigenti, in primis quelle anti-riciclaggio. La clientela è registrata e costantemente monitorata e gli eccessi sono scoraggiati. Un luogo pubblico che va rafforzato come presidio di legalità del gioco d’azzardo, indebolirlo significa favorire criminalità e ludopatia".

 

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