Casinò Sanremo, le Ooss: 'Ricorso a Fis dannoso, Cda riveda decisioni'
Le sigle sindacali attive al Casinò di Sanremo in disaccordo sulle scelte che il Cda ha adottato in vista della riapertura della sede.
Scritto da Amr
Il Casinò di Sanremo si prepara alla riapertura, fissata dal governatore della Regione Liguria Giovanni Toti per il 16 giugno, ma non senza tensioni e divisioni.
Le cinque sigle che rappresentano la totalità dei lavoratori, Slc-Cgil, Fisascat Cisl , Uil-Com Uil, Snalc-Cisal e Ugl-Terziario, a seguito dell'incontro avuto con il consiglio di amministrazione della Casa da gioco, esprimono infatti in una nota congiunta "un totale disaccordo" sulle scelte che sono state loro comunicate.
"L’apertura, utilizzando la Fis (fondo integrativo salariale) con diverse percentuali nei vari reparti risulta essere assolutamente dannosa per il riavvio dell’attività, la proposta di ridurre i tavoli da gioco dimostra una grave mancanza di visione rispetto alla situazione che ci avviamo ad affrontare, la nostra proposta è stata quella di utilizzare le due settimane di cassa integrazione solo se necessario, dopo il riavvio dell’attività e certamente non nell’immediatezza".
Inoltre, a detta dei sindacati, "la scelta di aprire un solo tavolo di roulette francese al giorno dal lunedì al giovedì, non solo è priva di senso per il misero risparmio sugli stipendi ma, situazione assai più grave, crea il rischio di una grave perdita economica, non avendo sufficiente contropartita con un così esiguo numero di tavoli aperti, considerando anche la limitazione degli ingressi. Questa scelta oltretutto arriva quando ci troviamo in regime di monopolio sul gioco francese. Chiediamo quindi che la nostra richiesta di aprire a pieno regime occupazionale sia adottata da martedì 16 giugno. Le due settimane rimanenti di cassa integrazione potranno comunque essere utilizzate fino al 31 agosto, in caso fosse necessario, per la tutela dell’equilibrio economico finanziario.
Il Casinò di Sanremo contribuirà alla ripresa economica del territorio dopo la drammatica chiusura dei mesi scorsi".
Le Ooss auspicano in conclusione "una rimodulazione della decisione presa dal consiglio di amministrazione".