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Casinò di Venezia: è polemica sulle slot tra proprietà e sindacati

16 agosto 2019 - 08:35

Dopo la denuncia del sindacato Sgb arriva la replica della casa da gioco in un botta e risposta dai toni più che polemici.  

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Casinò di Venezia: è polemica sulle slot tra proprietà e sindacati

 

Nessun tracollo del settore slot. E' la replica proveniente dal Casinò di Venezia alle accuse provenienti dal sindacato Sgb che in una nota ufficiale, destinata al Consiglio di amministrazione della casa da gioco veneta (e inviata per conoscenza anche all'onorevole Michele Zuin), segnalava il forte calo delle giocate sugli apparecchi da intrattenimento presenti all'interno della struttura, chiedendo provvedimenti e un incontro da convocare nei prossimi giorni per discuterne. Con una nota inviata alla stampa, però, il Casinò ricorda di aver rinnovato negli ultimi tre ani circa l'80 percento dell'intero parco slot. "Sia nella sede storica, con il recente accorpamento del piano di gioco, sia nella sede di terra, con prodotti di ultima generazione che hanno riscontrato un forte gradimento di pubblico", scrive la società. Il volume del giocato - stando ai dati diffusi dalla casa da gioco - sarebbe cresciuto dell'11 percento nell'ultimo anno. Qualche problema più, invece, si riscontrerebbe sugli incassi delle slot nel primo semestre del 2019, che sarebbero lievemente superiori di appena 100mila euro rispetto al primo semestre del 2018.
Quanto alla sostituzione di una serie di slot comunicata nell'ultimo incontro sindacale, la società ribadisce che "si tratta di un atto dovuto e necessario in quanto le stesse, acquistate circa 20 ani fa e dotate di tecnologie ormai obsolete, non saranno più mantenute dalla casa costruttrice".

SINDACATO ANCORA ALL'ATTACCO - Risposte che però non convincono il Sindacato generale di base che spiega: anche se “l'Azienda mira a tranquillizzare tutti affermando che va tutto bene, scorrendo i dati forniti, non si sa se ridere o piangere”.
Nella nuova denuncia della sigla sindacale, sembrerebbe che “L'azienda, per dimostrare la bontà del proprio operato, prende in esame due intervalli di tempo, tra la Direzione precedente e quella attuale, che nulla hanno in comune, tranne forse, che si tratta del peggior risultato della gestione attuale”.
E se l'obiettivo era di tranquillizzare gli animi, scrive ancora il sindacato, chi ha letto il comunicato ha probabilmente incominciato a preoccuparsi.
Questo perché “Il 'coin-in', ovvero quanto viene giocato, è un dato fortemente alterabile, basti pensare ai voucher omaggio evitando di entrare in argomenti potenzialmente più spinosi. Il coin-in, infatti, è un dato che si usa all'interno dagli addetti ai lavori e che non viene utilizzato come dato ufficiale”.
Secondo Sgb: “Confrontando i due periodi presi in esame, risulta che se il coin-in è favorevole alla Direzione attuale per circa il 10 percento, gli incassi lo sono per il 6 percento circa, con circa tre milioni di euro in più, ma perdendo il 5 percento della clientela. Di questo 5 percento, gran parte sono grossi giocatori che non sono stati rimpiazzati, anzi gli unici 'top player' nuovi sono stati allontanati dalla sala per motivi non chiariti neppure dal comunicato. Quindi, prendendo in esame il periodo più favorevole alla attuale Direzione chiediamo: se perdi una bella fetta di clientela (soprattutto i top player), come puoi avere un coin-in così alto a fronte di un incasso più contenuto?”
Ed è proprio questo l'aspetto ritenuto maggiormente critico da parte del sindacato, indicando come maggiore responsabilità il fatto di aver dismesso le slot più performanti del Casinò di Venezia.
“Due anni fa, prima dell'entrata in vigore del Regolamento Aziendale, tali slot erano vincolate da un accordo sindacale, ma i quadri slot se ne infischiarono di tale accordo e ne eliminarono la metà per lo stesso motivo che ripetono oggi, e di fronte alla reazione di lavoratori e sindacati, cercarono allora protezione nella Proprietà che poi fece entrare in vigore il Regolamento Aziendale”.
A quanto pare, dunque, la soluzione dell'Azienda non è piaciuta alla clientela e le modifiche a quelle slot ancora meno. “Ma la lezione non è servita ed è per questo che probabilmente il Casinò di Venezia rischia di perdere gli ultimi top player applicando definitivamente l'automazione spinta, poco gradita ai grossi giocatori che amano un servizio personalizzato”.
 

 

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