Ccal al Casinò Venezia, no di azienda e proprietà a proposta Cisl

Una proposta scritta in tre punti, per evidenziare alcuni aspetti del contratto di lavoro per i dipendenti del Casinò di Venezia (sul quale è in corso una lunga e difficile trattativa), su cui intervenire. A presentarla, nell'incontro di ieri 23 maggio, la Fisascat Cisl, sigla sindacale che ha evidenziato ad azienda e proprietà, dopo averla illustrata alle altre Ooss, la possibilità di utilizzare parte dei fondi dell'ente bilaterale per il welfare aziendale (dalle spese sanitarie agli studi dei figli). Il sindacato di categoria ha anche sottolineato che, trattandosi di un nuovo Ccal, spetta la vacanza contrattuale con adeguamento Ipca, dal momento che è dal 2014 che la rivalutazione degli stipendi non viene effettuata. E soprattutto, ha proposto di porre come allegato del contratto il paragrafo 7 della bozza di contratto in discussione, quello con cui l'azienda punta a introdurre misure secondo le quali, in caso di soccombenza da parte datoriale alle cause di lavoro presentate, verrà diminuito il sistema premiante.

La proposta sindacale, spiegano fonti della Fisascat Cisl, puntava a superare quello che è uno tra i maggiori scogli al raggiungimento della pre intesa, consentendo consentendo a tutte le sigle di firmarla, mentre si sarebbe aderito solo volontariamente alla clausola su cause di lavoro e sistema premiante. La Fisascat Cisl ha anche prospettato che l'azienda, tramite una transazione, voglia risolbere i contenziosi tuttora in essere e che restano un problema aperto.

È stata proprio sullo stralcio del paragrafo 7, sul quale anche altre sigle hanno espresso posizioni critiche, che si è però registrato il “no” di azienda e proprierà, parte datoriale che, secondo la Fisascat Cisl, hanno tenuto per il corso dell'incontro un atteggiamento che ha dato poco spazio allo svolgimento di una vera e propria trattativa.
Le parti torneranno a incontrarsi la prossima settimana, nel tentativo di sciogliere i nodi restanti.