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Comune Campione d'Italia, tre dipendenti si dimettono

15 ottobre 2018 - 15:28

Dopo mesi di mancati stipendi, tre dipendenti del Comune di Campione d'Italia presentano le loro dimissioni.

Scritto da Anna Maria Rengo
Comune Campione d'Italia, tre dipendenti si dimettono

Tre dipendenti del Comune di Campione d'Italia, iscritti all'Aire (Anagrafe italiana residenti all'estero) hanno presentato le loro dimissioni. Ciò gli consentirà di accedere ai benefici di sostentamento al reddito previsti dalla Svizzera pari al 70 percento dello stipendio lordo per 24 mesi (la normativa elvetica in materia prevede anche che debbano pagarsi la cassa sanitaria, alcuni contributi previdenziali, ed entrare a far parte di un percorso di reinserimento lavorativo). I tre dipendenti, come tutti gli altri del resto, non percepiscono la stipendio da marzo, oltre che la 13esima mensilità, e su tutti pesa la scusa rappresentata dalla delibera con cui si dispone il licenziamento collettivo di 86 di essi, così da portare la pianta organica a 15 unità.

"Si tratta dell'ennesimo segnale di una difficoltà evidente, dopo otto mesi di mancate retribuzioni, che non riguarda solo il Casinò, ma anche il Comune. C'è inoltre da segnalare la differenziazione di trattamento tra i residenti in Italia e iscritti all'Aire. Paradossalmente, la Svizzera sta supportando maggiormente questi ultimi rispetto all'Italia", commenta Vincenzo Falanga, sindacalista della Uil. "Il problema si sta espandendo anche in Comune,una difficoltà oggettiva che rappresenteremo, assieme alle peculiarità del territorio campionese, nel tavolo convocato al Viminale per la giornata del 18 ottobre".

I dipendenti comunali residenti in Italia, se si dimettessero, non avrebbero diritto al sostentamento al reddito e devono rientrare nella procedura di ricollocamento prevista dalla legge. Per quanto riguarda i dipendenti del Casino, gli iscritti all'Aire usufruiscono già dei benefici previsti dalla normativa svizzera, mentre quelli residenti in Italia, fin quando è in corso la procedura di licenziamento colletivo prevista dalle leggi italiane, non possono accedere agli istituti di sostentamento al reddito.

 

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