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Benigni (Uilcom Uil): 'I casinò facciano lobby'

24 marzo 2018 - 10:29

Fabio Benigni, della segreteria nazionale della Uilcom Uil, evidenza che i casinò hanno necessità di avere un maggiore peso nei confronti delle istituzioni.

Scritto da Anna Maria Rengo
Benigni (Uilcom Uil): 'I casinò facciano lobby'

“Sono sincero, confido poco nella politica, in quanto il lungo tempo trascorso mi ha dato la convinzione che su questo tema, sbagliando, abbia poca sensibilità in quanto non riesce a percepire che i Casinò sono luoghi dove c’è il vero contrasto al gioco illegale e lotta alla ludopatia. Sono posti con alta e specializzata sorveglianza, accompagnata anche da personale socio sanitario. Per questo insisto sulla necessità di fare un lavoro di lobby per riuscire ad avere un peso e un valore contrattuale più efficace con le istituzioni”. Ne è convinto Fabio Benigni, della segreteria nazionale Uilcom-Uil, che in questa opera di lobby fissa dei paletti: “La gestione politica di indirizzo deve rimanere pubblica per continuare garantire i principi ispiratori delle leggi che hanno consentito ai casinò di operare. Dopo di che, anche le imprese cosiddette pubbliche, con apposite norme, possono avere una governance e una agibilità economica proprie delle imprese private. Di esempi nel nostro Paese ce ne sono molti e anche con buoni risultati economici e sociali”.

Benigni guarda con rammarico al fatto che il Ccnl, sul cui testo Federgioco aveva raggiunto un'intesa, non sia poi stato adottato dai quattro casinò: “Il contratto collettivo nazionale di lavoro sarebbe stata una delle leve che avrebbe aiutato i Casinò, in quanto avrebbe dato un valore identitario alle quattro aziende, avrebbe evitato il dunping con le altre realtà imprenditoriali dentro e fuori il perimetro nazionale, avrebbe recepito le novità sulle materie afferenti il mercato del lavoro e  sulle flessibilità necessarie alla nuova organizzazione del lavoro, incidendo positivamente sui costi di gestione e garantendone i livelli occupazionali, le specifiche professionalità, le retribuzioni acquisite”.
Un ultimo passaggio sull'utilizzo del”tesoretto” rappresentato dagli sgravi fiscali: “Per lo sviluppo del settore, bisogna assolutamente trovare nelle pieghe dei prelievi fiscali adottati nel settore gioco che portano ingenti risorse allo Stato italiano, leve fiscali di sostegno e di sviluppo, per chi nel settore opera con ingente presenza di occupati in lavoro specializzato a discapito del gioco virtuale”.
 

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