Ceotto (Fisascat): 'Investimenti, anche privati, per rilancio casinò'
Il segretario nazionale della Fisascat Cisl, Mirco Ceotto, illustra le misure da prendere per superare la situazione di crisi dei casinò.
Scritto da Amr
“Intanto le proprietà delle quattro Case da gioco, che ricordiamo sono tutte municipalizzate, dovrebbero costituire dei fondi capaci di fronteggiare lo stato di crisi aziendale e di mantenere i livelli occupazionali”. Questa l'azione preliminare che secondo il segretario nazionale della Fisascat Cisl, Mirco Ceotto, dovrebbe essere messa in campo per fronteggiare le situazioni più critiche dei casinl tricolori. “Detto questo, attraverso la contrattazione, si possono prevedere percorsi conservativi dell’occupazione e finalizzati al rilancio aziendale, dall’applicazione dei contratti di solidarietà fino a misure straordinarie e temporanee che conservino l’occupazione e tendano al rilancio aziendale. La Fisascat Cisl – ribadisce il sindacalista - è fortemente convinta che la contrattazione a tutti i livelli debba necessariamente prevedere misure straordinarie di intervento in caso di crisi. La contrattazione nazionale nel settore delle case da gioco avrebbe il compito di rafforzare le relazioni sindacali ai vari livelli e di mettere in sicurezza gli attuali livelli occupazionali, di reddito e i modelli organizzativi locali, contemplando il confronto tra le parti nella gestione dei processi di crisi, in raccordo con una contrattazione integrativa capace di interpretare la situazione aziendale e di scongiurare fallimenti e perdite occupazionali”.
Guardando al futuro, Ceotto afferma: “Probabilmente sarà destinato a ridursi il numero degli occupati, soprattutto se il nuovo governo non penserà ad una legislazione di sostegno dell’occupazione e del gioco legale all’interno delle case da gioco. Il costo del lavoro è una variabile che va certamente tenuta in considerazione, ma nell’ambito di una tenuta generale e del rilancio delle Case da gioco”. Nel ricordare che “le Case da gioco in Italia trovano legittimazione nei provvedimenti legislativi che sono intervenuti in deroga alle previsioni del codice penale che disciplina il generale divieto dell’esercizio del gioco d’azzardo riservandone tuttavia in via esclusiva la gestione ad un determinato soggetto che assuma la qualificazione comunitaria di organismo di diritto pubblico e dunque tenuto all'espletamento di procedure concorrenziali di evidenza pubblica per la scelta dei contraenti”, Ceotto sottolinea: “Il modello pubblico della proprietà e della gestione garantirebbe dunque l’applicazione normativa. Tuttavia crediamo che l’attuale modello di gestione debba favorire investimenti, anche di natura privata, capaci di rilanciare il settore e quindi di remunerare il capitale investito anche da parte del soggetto pubblico”.