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Fisascat: 'Cal al Casinò Venezia, si torni al tavolo della trattativa'

27 febbraio 2018 - 14:34

La Fisascat Cisl critica la stesura definitiva del contratto di lavoro al Casinò di Venezia e auspica di tornare al tavolo della trattativa.

Scritto da Anna Maria Rengo
Fisascat: 'Cal al Casinò Venezia, si torni al tavolo della trattativa'

"Tornare al tavolo per trovare una nuova definizione del contratto, migliorando le garanzie dei lavoratori e dando prospettive certe alle famiglie dei 520 dipendenti della casa da gioco". Questo l'auspicio della Fisascat Cisl, sigla sindacale che esprime "forte preoccupazione per la stesura definitiva del nuovo Cal" per i dipendenti del Casinò di Venezia, "nel quale vengono a mancare tutele fondamentali per i lavoratori". La Fisascat evidenzia che "nel nuovo contratto proposto in data 22 febbraio non è stata in inserita nessuna clausola di salvaguardia occupazionale per la tutela dei lavoratori, nemmeno per la vigenza del nuovo contratto, cosa che tutte le organizzazioni sindacali avevano condiviso nel percorso comune, soprattutto alla luce delle continue minacce fatte dalla proprietà di esuberi e licenziamenti" e si dice "nopn disponibile a firmare accordi che ledono i diritti individuali dei lavoratori, come dichiarato al tavolo della trattativa il 15/2/2018".

Inoltre, "è stato indebolito l'istituto dello sciopero e delle assemblee dei lavoratori, uno strumento fondamentale e indispensabile per la difesa dei diritti dei lavoratori", è "stato modificato l'articolo sulla mobilità del personale tra tutti i reparti, senza più garanzie e tutele; risulterà un'arma pericolosissima in mano all'azienda; non è stato inserito alcun impegno da parte della proprietà e dell'azienda agli investimenti per il rilancio della casa da gioco, in particolare sulla sede di Ca' Noghera; non viene fatto alcun riferimento a traghettare la Casa da gioco verso un futuro con una sede unica, che corrisponda alle esigenze mutate del mercato". Infine, l'istituto della malattia "è stato modificato, penalizzando i lavoratori".

 

 

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