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Spina (Ugl Terziario): 'Ccnl per i casinò, si riprenda l'iter'

23 febbraio 2018 - 09:03

Il coordinatore nazionale dell'Ugl Terziario Case da gioco, Roberto Spina, auspica la ripresa della trattativa sul contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dei casinò.

Scritto da Amr
Spina (Ugl Terziario): 'Ccnl per i casinò, si riprenda l'iter'

A margine del IV Congresso Confederale dell’Ugl in corso a Roma si è parlato e ragionato anche sullo stato di crisi dei casinò italiani, valutando in particolare la possibilità di giungere a un contratto collettivo nazionale di lavoro per i suoi dipendenti e deliberando di inviare una richiesta esplicita Federgioco, affinché riprendano le trattative.

“Le trattative sul Ccnl sono ferme al palo da troppo tempo", afferma il coordinatore nazionale Case da gioco dell’Ugl Terziario, il sanremese Roberto Spina. "Nonostante i ripetuti sforzi da entrambe le parti non sono stati fatti passi avanti sulla trattativa e la cosa grave è che tutto si è arenato per la posizione assunta da alcune sigle sindacali che hanno messo in forse il proseguio delle trattative con Federgioco". Con la federazione che rappresenta i quattro casinò italiani, prosegue Spina, "abbiamo ripreso contatti anche grazie alla grande disponibilità del suo segretario generale Ivo Collè, che ringraziamo. Ora restiamo in attesa che Federgioco fissi le date per la eventuale e auspicabile ripresa delle trattative”.

FOCUS SU SANREMO - Spina si sofferma inoltre sulla situazione del Casinò di Sanremo: "La proprietà, in ragione della stabilità finanziaria, non ha fatto i necessari investimenti strutturali nè destinato risorse per le politiche attive del lavoro e del rilancio. Invece di investimenti mirati per uscire dal tunnel hanno adottato solo metodologie per far quadrare i bilanci tagliando solo sulle spese del personale con un unico risultato di determinare il ribasso delle buste paga. La cosa grave e che dopo aver divorato buona parte degli emolumenti dei lavoratori, invece di investire, almeno con moderata progressività, hanno dilapidato più del doppio del ‘tesoretto’ in inutili e dispendiose consulenze. Ecco alcuni esempi dai tratti paradossali. Per controllare lo stato di salute di tre palme sono stati spesi ben settemila euro. Sulle spese legali poi si potrebbe discutere a lungo, mi riferiscono che dai 75.000 euro di ieri si sia passati agli oltre 200.000 euro di oggi. Davvero una bella scelta". Secondo Spina questi soldi avrebbero potuti essere utilizzati per "ospitare clienti che avrebbero molto probabilmente portato denaro alla casa da gioco,all’indotto e alla città. Il nostro segretario aziendale Massimiliano Moroni segue con apprensione le vicende dell’azienda, tutto nel segno della comunione di intenti nella salvaguardia dei posti di lavoro e della dignità dei lavoratori. I dipendenti non sono rassegnati a questa realtà, tutt’altro, credono ancora nella possibilità di un rilancio aziendale e nella cua capacità di produrre utili non solo per l’azienda, ma per tutto il territorio di Sanremo. Prima però vogliono giustamente vedere un piano industriale serio che attivi i meccanismi necessari per il rilancio evitando che la toppa non sia peggiore del buco,particolare non secondario. Mi auguro che la proprietà sia a conoscenza dello stato delle cose e che con coraggio sappia interrogarsi studiando la diagnosi del male e rispondersi con le proposte per curarlo".

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