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Casinò St. Vincent, nuovo sciopero ai tavoli del black jack

21 febbraio 2018 - 18:24

La delegazione sindacale indice un nuovo sciopero ai tavoli di black jack del Casinò di St. Vincent.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò St. Vincent, nuovo sciopero ai tavoli del black jack

"I 300mila euro spesi in consulenze per la predisposizione del piano industriale denotano con evidenza che i vertici aziendali non hanno una visione concreta di quello che deve essere il futuro e il rilancio della Casa da gioco". Lo afferma la delegazione sindacale giochi americani, reparto roulette e black jack del Saint Vincent Resort & Casino, nel dichiarare un nuovo sciopero del reparto ai tavoli di black jack delle 18 alle 20 e dalle 1 a fine turno del 21 febbraio, e riservandosi ulteriori e più incisive azioni di lotta dopo l'assemblea di reparto fissata per il 23 febbraio.

Secondo la delegazione "il risultato del lavoro dei Comitati (di dubbia esperienza professionale) si limita allo spostamento di tavoli all'interno della sala giochi, isolando alcuni reparti e dividendone altri in nome dell'estetica e del raggruppamento. Il miglioramento del servizio e la produttività devono essere il frutto di un piano marketing dettagliato ed efficace che al momento non si è ancora concretizzato. Troppe volte le iniziative diretta alla clientela si sono rivelate inconsistenti".

Quanto ai dati forniti dall'Au Giulio Di Matteo "facciamo notare che un'analisi degli stessi legati al solo valore dell'Ebitda è assolutamente priva di significato, l'unica contrazione delle spese è riferita al costo del personale (da 51.600.000 del 2016 a 42.000.000 del 2017)".
La delegazione afferma che "questo dall'analisi dei numeri è il solo risultato ottenuto dal piano industriale" e ricorda che "i ricavi sono scesi (60.923.000 euro nel 2017 contro 63.300.000 del 2016), il costo per servizi è aumentato (13.700.000 euro nel 2017 contro 12.500.000 del 2016), l'Ebitda è positivo per 2 milioni di euro diminuio dei soli costi per ammortamenti (circa 10.200.000 euro) e degli oneri diversi di gestione (circa 1.800.000 euro) porta a una perdita di circa 10.000.000 euro per la differenza tra valore e costi di produzione. A questo valore andranno ancora aggiunti gli interessi e gli oneri finanziari. Per questi motivi una valutazione positiva dell'andamento dell'anno non è assolutamente giustificata dai dati di bilancio", conclude la delegazione, che si dice preoccupata "per il futuro dell'azienda, per la mancanza di trasparenza dell'azienda e per la sorte di tutti i lavoratori".

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