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Botta: 'Casinò Campione, frutto di rapacità delle amministrazioni'

09 dicembre 2020 - 09:33

Durissimo giudizio dell'architetto Mario Botta, progettista del Casinò di Campione d'Italia, sulla sua cubatura e struttura.

Scritto da Anna Maria Rengo

Non è certo una recensione positiva, quella che l'archistar ticinese Mario Botta fa del "suo" casinò, quello di Campione d'Italia, da lui stesso progettato e inaugurato nel 2007, dopo alterne vicende che però non si erano di certo concluse (magari!) con il taglio del nastro.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera (citando la rivista di Berna Reportagen), Botta recita un mea culpa: "Ora non ho problemi a dire che è fuori scala. Confesso che mi fa male, quando lo vedo da Lugano…", ma puntando il dito contro ben precise responsabilità: "Ad ogni amministrazione — spiega — aumentava la cubatura, non era mai grande abbastanza. Megalomani, litigiosi e rapaci. L’unica cosa che li accomunava era la complice consapevolezza di poter attingere impunemente a un pozzo senza fondo. I metri quadri lievitavano come puntate alla roulette". Tuttavia, "In quelle condizioni, era il meglio che potessi fare. D’altronde il Casinò è Campione, è la sua cattedrale. Non è in armonia col paesaggio? Allora anche la Tour Eiffel non è in armonia con Parigi".

 

 

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