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Casinò St. Vincent, sì del tribunale all'omologa del concordato

22 ottobre 2019 - 08:54

Il tribunale di Aosta ha omologato il piano di concordato in continuità della società di gestione del Saint Vincent Resort & Casino.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò St. Vincent, sì del tribunale all'omologa del concordato

Come nelle previsioni e nei tempi attesi, il tribunale di Aosta, con decreto, ha omologato il piano di concordato in continuità che la società di gestione del Saint Vincent Resort & Casino aveva presentato ai creditori. Il piano era stato approvato da creditori che rappresentavano l'89,24 percento dell'intera massa creditoria e anche il commissario liquidatore Ivano Pagliero aveva espresso in tribunale il suo giudizio positivo sul piano.

I CONTENUTI DEL CONCORDATO - Esso ha una durata di cinque anni e prevede che ai creditori chirografari la società rimborsi il 78 percento delle somme dovute, mentre ai creditori privilegiati andrà il 100 percento. I debiti ammontano a oltre 81 milioni di euro e l'impegno è di pagarne 68,8.

L'omologa del concordato scongiura, almeno per ora, il rischio di fallimento, in considerazione dell'istanza che era stata presentata dalla Procura di Aosta.

Al piano di concordato si erano opposti, presentando una segnalazione in tribunale, due creditori, che ovviamente non lo avevano votato. A loro modo di vedere, il valore del Grand Hotel Billia era stato svalutato e se invece nel piano fosse stato considerato l'intero valore, i creditori chirografari avrebbero potuto essere soddisfatti per intero, e non solo al 78 percento.


Resta inoltre da capire quali saranno i passi legali che vorrà fare Elle Claims, società del gruppo Lefebvre, gestore della casa da gioco prima del passaggio diretto alla Regione, e che aveva chiesto al tribunale, inutilmente, di insinuarsi nel concordato per un totale di circa 43 milioni di euro, nell'ambito della "causa madre", ancora in corso, sul passaggio dal privato al pubblico della casa da gioco. La società, se ci saranno gli estremi legali per procedere in tal senso, potrebbe decidere di impugnare l'omologa, nel qual caso sarà la Corte d'appello a doversi esprimere.

 

 

 

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