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Alienazione immobili Comune a Campione, i dubbi della minoranza

08 ottobre 2021 - 10:02

Sull'albo pretorio del Comune di Campione il verbale del consiglio comunale che ha approvato il piano delle valorizzazioni e alienazioni 2021.

Scritto da Anna Maria Rengo
Alienazione immobili Comune a Campione, i dubbi della minoranza

Sull'albo pretorio del Comune di Campione d'Italia è pubblicato il verbale del consiglio comunale del 22 settembre dedicato all'approvazione, poi avvenuta, del piano delle valorizzazioni e delle alienazioni 2021. Il piano prevede l'"eventuale valorizzazione ovvero disimissioni" di alcuni "immobili non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali", come terreni, comparti immobiliari e fabbricati come Villa Franchini (per un importo stimato di 1.100.000 franchi), Villa Mimosa (4.500.000 franchi) e lo stabile comunale ex Comando Polizia locale (2.400.000 franchi). Il piano, inoltre, sarà allegato al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2021.

Nella delibera, come si legge, si dà atto che "il valore degli immobili che saranno oggetto di asta pubblica, qualora dovesse risultare deserta, potrà essere diminuito nel corso delle trattative fino ad un massimo del 20 percento ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 del 'Regolamento comunale per la alienazione dei beni del patrimonio immobiliare', approvato con deliberazione consiliare n. 18 del 9.07.2014 e si procederà ad alienazione con il sistema della trattativa privata".

Inoltre, si assume l'impegno di "devolvere prioritariamente il ricavato netto delle dismissioni a saldo della massa passiva residua della Osl, con esclusione del ricavato di Villa Franchini che è vincolato in vase al lascito".

La delibera è stata approvatacon 7 voti favorevoli, l'astensione del consigliere di minoranza Christian Toini e il voto contrario dei due consiglieri di minoranza di Campione 2.0, Marco Boffa e Simone Verda, che hanno fatto allegare al verbale la loro dichiarazione di voto, nella quale motivano appunto il loro "no". A loro dire, "nella delibera non sono specificate a che punto sono le procedure di dismissione e soprattutto non esiste un cronoprogramma come da esplicita richiesta del ministero degli Interni".

Inoltre, "dopo ormai anni di provvedimenti amministrativi atti a finalizzare l'alienazione dei beni comunali, non ultimo l'incarico affidato all'Agenzia delle entrate, non si ravvisano reali possibilità di vendita poiché riteniamo, a nostra modestissimo parere e nel rispetto sicuramente di un lavoro dell'Utc preciso e rispettoso dei valori catastali, il valore di alcuni beni sotto l'aspetto commerciale troppo alto e di difficile vendita, anche con il ribasso del 20 percento".

 

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