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Adu: 'Consiglio su Casinò, protagonisti non facciano lezione'

20 settembre 2021 - 09:01

Il partito Ambiente, diritti, uguaglianza Valle d'Aosta critica la posizione dell'assessore Caveri sulla risoluzione del Consiglio Valle sul Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Adu: 'Consiglio su Casinò, protagonisti non facciano lezione'

"Caveri, sempre più portavoce della premiata ditta AutonomistiRiuniti, ci accusa dal suo blog di essere strumenti dell'Inquisizione, insomma di non conoscere i princìpi dello stato di diritto. Che i protagonisti di questa storia (per nulla edificante) del Consiglio straordinario sulla sentenza Casinò si mettano ora a fare lezione agli altri sui princìpi, arrivando a dare dei 'Torquemada' agli eretici, è quantomeno paradossale".

Non si placano le polemiche in Valle d'Aosta, dopo la risoluzione votata dal Consiglio Valle che impegna la giunta a proporre ricorso in Corte costituzionale sulla sentenza della Corte dei conti sui finanziamenti al Casinò di St. Vincent.

In un post sulla sua pagina Facebook, il partito Ambiente, diritti, uguaglianza della Valle d'Aosta critica infatti fortemente la posizione dell'assessore regionale alle Partecipate Luciano Caveri che, a sua volta, in verità, era stato assai critico sulle precedenti affermazioni di Adu, e non solo.

Il partito afferma: "I rappresentanti dell'autonomismo riunito hanno distrutto l’autonomia (intesa come modello, potenzialmente virtuoso, di organizzazione amministrativa), hanno calpestato ogni principio di trasparenza democratica, e ora - oltre a ricorrere ai soliti argomenti sessisti per respingere le critiche - vedono nemici dell'autonomia dietro a ogni angolo. Grave fenomeno di dissociazione mentale, tipica dei dogmatici e dei malfidenti.
I princìpi, se li si vive con coerenza, si difendono sempre, non solo quando conviene (e in questo caso conviene eccome!). In bocca a questa gente, a questi soloni improvvisati e disperati, sanno d'imparaticcio, suonano come i tentativi dello studente ignorante di convincere il professore che quella cosa, da qualche parte, l'ha pur letta.
È che se una cosa non la si sa, non la si sa.

E il silenzio, in questi casi, è più dignitoso delle parole dette a caso, dei princìpi tirati fuori dal cappello da prestigiatore, ma mai coerentemente vissuti e applicati".

Secondo Adu, "se è vero che ogni azione a difesa di un presunto diritto o principio (come quello dell'insindacabilità) è di per sé legittima, è ancor più vero che la modalità e le motivazioni con cui si arriva a deliberarla - soprattutto se a farlo è l'ente pubblico danneggiato (secondo la sentenza oggetto di contestazione), dal comportamento di quegli stessi consiglieri che la risoluzione per promuovere il conflitto di attribuzioni l'hanno poi votata - rilevano eccome, e dovrebbero essere sottoposte ad un ampio dibattito e confronto democratico, cosa che in questo caso, di nuovo e in perfetta continuità con la storia sopra riportata, non è avvenuta".

 

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