Il decreto non è ancora stato pubblicato in Gazzetta, ma non ci sono margini di dubbi, nel comunicato stampa diramato da Palazzo Chigi al termine del consiglio dei ministri che, a sua volta, è seguito alla cabina di regia di ieri pomeriggio, lunedì 17 maggio: "Dal 1° luglio sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò potranno riaprire al pubblico".
Una data che scontenta fortemente il settore del gioco e dei casinò, che sperava nella riapertura il 2 giugno, annunciata e auspicata da più parti, anche se con l'avvertenza che sarebbe stata presa una decisione collegiale a livello governativo. E a livello governativo, appunto, si è deciso di rinviare a luglio la riapertura, anche se la "buona" notizia, a voler vedere a tutti i costi il lato positivo, è che almeno una data ora c'è.
E chissà che, almeno per quanto riguarda i casinò, non possa essere anticipata di qualche settimana. Questo almeno è il progetto cui sta lavorando il deputato della Lega Flavio Di Muro: "Sicuramente sui casinò si poteva fare di più, per quanto riguarda la data di riapertura. A tale proposito, metto a disposizione di tutte le forze politiche e del governo l'emendamento a mia firma al disegno di conversione in legge del decreto Riaperture, depositato in commissione Affari sociali alla Camera, del quale tra oggi e domani sarà vagliata l'ammissibilità, e che prevede che dalla data della sua entrata in vigore, oggi non fissabile ma che comunque sarà prima del primo luglio, possano riaprire i casinò".
Il deputato spera anche nel ripristino delle zone bianche, una condizione nella quale la regione Liguria potrebbe rientrare già dal 7 giugno: "I dati sanitari sono positivi e con l'entrata in zona bianca valgono solo distanze e mascherine e questo potrebbe anticipare i tempi della riapertura".
Intanto, i casinò e le loro proprietà attendono il decreto Sostegni bis, che dovrebbe approdare in consiglio dei ministri nella giornata di mercoledì: "Sono in stretto contatto con l'amministrazione comunale di Sanremo, che ringrazio per le proposte tecniche in materia che ha redatto, valide tra l'altro per tutti i casinò. Le ho già sottoposte a esponenti del governo, sottolineando la necessità di sostegni per i casinò che spero saranno contenuti già nel testo del decreto che uscirà da Palazzo Chigi. E questo non per fare attività di lobby e non tanto per aiutare i bilanci dei casinò, ma perchè essi incidono sui bilanci comunali e, a cascata, sui servizi sociali che essi erogano. Inoltre, i comuni hanno bisogno di fare programmazione e con la chiusura dei casinò esssa è venuta meno", conclude Di Muro.