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Bazzaro (Lega) al Governo: 'Casinò Venezia, favorire rapida ripresa'

03 maggio 2021 - 09:12

Il deputato della Lega Alex Bazzaro chiede interventi al Governo a favore del Casinò di Venezia e sottolinea il rischio che possa chiudere per sempre.

Scritto da Anna Maria Rengo
Bazzaro (Lega) al Governo: 'Casinò Venezia, favorire rapida ripresa'

Assumere iniziative "al fine di favorire la rapida ripresa delle attività del casinò di Venezia in condizioni di piena sicurezza per i lavoratori impiegati e per la clientela" nonché "per superare, in prospettiva futura, la difficile situazione in cui si trova ad operare il casinò di Venezia". Questo quanto chiede di fare ai ministri della Salute, dell'Economia e delle Finanze, del Lavoro e dell'Interno il deputato della Lega Alex Bazzaro, che in una interrogazione sottolinea come la Casa da gioco "ha perso circa 51 milioni di incassi nel 2020 per le chiusure imposte dal virus e chiuderà il bilancio 2020 con un passivo fra i 3 e i 4 milioni di euro".

Il deputato leghista sottolinea che "il Comune ha rinunciato nel 2020 a 15 milioni di euro, lasciando il 90 percento degli incassi alla casa da gioco e tenendo per sé solo il 10 per cento per pagare le tasse che competono al comune" che "quest’anno ha previsto di lasciare al Casinò l’80 per cento degli incassi".

A fronte di mancati incassi per un ammontare di 94 milioni, ricorda ancora Bazzaro, "la struttura ha ricevuto ristori per circa 150mila euro; secondo quanto riportato dalla stampa, il Comitato tecnico scientifico, si sarebbe opposto alla riapertura delle case da gioco in quanto 'tali esercizi che si svolgono quasi esclusivamente in spazi confinati per connotazione intrinseca dell’organizzazione delle attività di gioco, presentano notevoli complessità nella prevenzione del contagio, anche per le numerose evidenze di utilizzo di superfici di contatto promiscuo. Un ulteriore elemento di complessità è legato alle attività statico dinamiche dei lavoratori e dei clienti senza la possibilità di previsione dell’utilizzo delle mascherine da parte di tutti i presenti negli ambienti, anche in relazione al consumo di alimenti e bevande e del fumo di tabacco che avviene nei locali da gioco'".

Bazzaro cita le osservazioni dell'assessore al bilancio e società partecipate del comune di Venezia, Michele Zuin, secondo il quale "nel casinò sono anni che non è più possibile fumare" e ricorda che "nei mesi scorsi, prima della chiusura, il casinò aveva adottato un rigido protocollo gestionale, ritenuto da più parti ancor più restrittivo rispetto alle norme generali, che ha consentito di mantenere aperte le proprie sedi in condizioni ritenute da tutti di piena sicurezza, sia per i lavoratori impiegati, sia per la clientela; la direzione della struttura, a fronte delle enormi difficoltà economiche e finanziarie determinate dalla chiusura e dal protrarsi delle misure restrittive giustificate dall’emergenza sanitaria, si è resa disponibile a rafforzare ulteriormente i rispettivi protocolli gestionali, tanto da prospettare, da un lato, una forte riduzione del numero dei possibili ingressi nelle sedi da gioco e, dall’altro, un ulteriore innalzamento dei livelli di controllo e sicurezza per il personale addetto e la clientela".

Come sottolinea Bazzaro, "l’obiettivo è quello di una rapida riapertura delle proprie sedi, necessaria e indispensabile a mantenere, per quanto possibile, l'equilibrio economico e finanziario aziendale e a preservare centinaia di posti di lavoro, a cui si aggiunge tutto l’indotto, anch’esso in grave difficoltà a seguito della chiusura del casinò; in assenza della riapertura, il casinò di Venezia sarebbe a forte rischio di definitiva chiusura, per l’insostenibilità economica, determinata dal protrarsi della situazione, con conseguente licenziamento del personale impiegato".

 

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