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Fiamma Tricolore: 'Campione, dubbi per pensionati o ri-occupati'

09 aprile 2021 - 13:58

Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore ritiene la proposta aziendale difficilmente accettabile per gli ex dipendenti del Casinò Campione in pensione o che hanno trovato un'altra occupazione.

Scritto da Amr
Fiamma Tricolore: 'Campione, dubbi per pensionati o ri-occupati'

"La situazione è drammatica, un paese economicamente distrutto. Ora si sta cercando, attraverso il concordato, di riaprire il casinò, ma le proposte subdole preludono a un secondo fallimento".

Questa l'opinione della Federazione di Como del Movimento Sociale Fiamma Tricolore che, in riferimento alla vicende di Campione e del suo casinò, afferma: "In pratica, il dipendente dovrebbe lasciare in azienda le spettanze non corrisposte (Tfr e mensilità non versate) per finanziare la riapertura. I lavoratori potrebbero essere anche disposti a discutere la proposta ma in base a un piano di rilancio serio e concordato tra le parti", ma la "proposta però" è "difficilmente accettabile per chi è in pensione o per chi ha trovato un'altra occupazione, che ovviamente avrebbe diritto alla liquidazione delle spettanze, come previsto dalla legge".

Secondo la Fiamma Tricolore "chi in modo non professionale ha portato il casinò al disastro" (in realtà, eventuali responsabilità andrebbero cercate nel corso degli anni e non solo nell'ultimissimo periodo Ndr) è "improponibile come curatore del proprio fallimento e pertanto non idoneo a condurre la trattativa per la riapertura della struttura".

Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore assicura di essere "solidale e vicino ai dipendenti" e che "non permetterà di ledere ulteriormente la loro dignità da troppo tempo calpestata, denunciando pubblicamente al Parlamemnto europeo, già a suo tempo interessato, e alle sedi istituzionali competenti ogni sopruso e manovra ambigua".

C'è da ricordare che entro il 19 aprile la società di gestione deve presentare la documentazione aggiuntiva al piano di concordato: il tribunale di Como ha concesso un arco di tempo assai ristretto e se il termine non verrà rispettato, o i "conti" della società non quadreranno, c'è il rischio che essa non venga ammessa al concordato e che dunque venga dichiarata fallita.

 

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