Decreto Sostegni, le attese dei casinò

Grande attesa, sia per le aspettive nutrite che per il tempo che ci è voluto per redigerlo (tenendo presente che era stato annunciato dal Governo Conte 2), per il decreto Sostegni, questa la nuova dizione che il premier Mario Draghi ha dato al decreto legge (che il suo predecessore avrebbe chiamato "Ristori") finalizzato a dare risposte concrete alle aziende più colpite dai provvedimenti disposti per contenere la pandemia.

Certamente, tra i settori che pagano il conto più salato del duplice lockdown c'è quello del gioco, che è rimasto chiuso dall'8 marzo a metà giugno 2020, per poi chiudere nuovamente a fine ottobre, una situazione che perdura tuttora, nella migliore delle ipotesi fino al 6 aprile.
Nel caso dei casinò, se possibile, la situazione è ancora più grave, nel senso che la loro chiusura non incide "soltanto" sulla loro azienda, ma anche sui conti degli enti pubblici di riferimento: Regione Valle d'Aosta e Comuni di Sanremo e di Venezia.

In vista del varo del decreto, che dovrebbe arrivare entro la settimana, c'è dunque attenzione sulle misure di carattere generale che esso disporrà (come la proroga della cassa integrazione), ma anche su quelle specifiche.

"Le Case da gioco - spiega il presidente di Federgioco, il direttore del Casinò di St. Vincent Stefano Silvestri - sono state già oggetto di un precedente decreto e ammesse per 150.000 euro. Ovviamente tale somma non è minimamente proporzionale al danno subito. Aspettiamo il nuovo testo definitivo del prossimo decreto, auspicando che i solleciti e le osservazioni svolte dai nostri rappresentanti portino all’individuazione di criteri diversi e più congrui per garantire la continuità delle nostre aziende per le quali la data di riapertura pare non essere così prossima", conclude.