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Baggioli: 'Cultura, spettacolo e online nel futuro di Casinò Sanremo'

23 gennaio 2021 - 08:42

Il consigliere comunale di Forza Italia Simone Baggioli illustra le linee guida in vista della riapertura del Casinò di Sanremo.

Scritto da Anna Maria Rengo

Purtroppo la data di riapertura è ancora lontana e incerta. Perché è vero che la sospensione dell'attività disposta con l'ultimo Dpcm di Giuseppe Conte dura fino al 5 marzo, ma non è purtroppo detto che dal 6 si tornerà alla “normalità” o meglio, per restare nel nostro ambito di interesse, che potranno riaprire i casinò.
Intanto, però, è forte la preoccupazione per la perdurante chiusura, non solo da parte delle aziende e dei loro lavoratori, ma anche delle proprietà.

Tuttavia, secondo il consigliere comunale di Forza Italia Simone Baggioli, parlare di “perdite”, di “deficit” del Casinò di Sanremo, “come fa il nostro sindaco Alberto Biancheri, appoggiato dal centrosinistra, non è esattamente così”. Piuttosto, è più corretto parlare di “minore introito, poiché, essendo stata chiusa la Casa da gioco per il discorso Covid, sono stati messi in cassa integrazione tutti i dipendenti, che tra l'altro, apro una parentesi, prendono delle cifre irrisorie. Quindi, a fronte di un minore introito, ci sono anche minori spese dal punto di vista contabile”.

Baggioli sottolinea: “L'online sta reggendo e dà una boccata d'ossigeno a quello che è il comparto gioco. Ma noi abbiamo una piattaforma di gioco online del Casinò di Sanremo che è obsoleta, superata, mal gestita e costosissima. Si parla di milioni di euro di spesa, in questi ultimi anni, per la gestione dell'online. Il sindaco ha sempre parlato di evoluzione per la Casa da gioco, che rappresenta l'azienda maggiore del Comune e del territorio e che dà lavoro, ma d'altro canto non ha mai fatto tutto per migliorare l'attività dell'azienda in sé. Comunque oggi la situazione è diversa rispetto a quella del passato e chi sopravvive in questo ambito è perchè si evolve su altri aspetti, quindi culturali, dello spettacolo e dello stesso online, una serie di circostanze che il nostro sindaco non ha fatto sue”.

Ma la critica di Baggioli si sposta anche sul fronte delle consulenze esterne, “che sono sempre tantissime, a fronte di innumerevoli costi, e poi non è neanche detto che siano così tanto necessarie, o meglio, visto che la nostra è un'azienda della provincia di Imperia, non vedo perché dobbiamo sempre chiamare consulenti della Lombardia, del Veneto o di altre zone, di avvocati ne abbiamo tantissimi anche noi e non vedo perchè non si possa trovare gente del posto così da girare risorse economiche sul nostro territorio soprattutto nel momento economico che stiamo vivendo”.

Il consigliere di azzurro auspica dunque che “l'attività della casa da gioco riprenda prima possibile, altrimenti il rischio sarebbe di essere superati di gran lunga da altre realtà che invece hanno avuto una gestione, un piano industriale diversi da quello che ha il Comune di Sanremo con il proprio Casinò”.

Lo scenario sanremese si colloca in un contesto nazionale in cui, crisi politica a parte, è forte il dibattito sui ristori, in vista di un quinto decreto: “Di ristori qui al momento c'è poco e nulla. Il commercio, la ristorazione e gli alberghi sono messi davvero male e tra l'altro la Rai vuole fare a tutti i costi il Festival di Sanremo dal 2 al 6 marzo, quando l'emergenza si conclude il 5 e sicuramente sarà prorogata. A mio avviso lo fa perchè pensa che tutti saranno a casa causa Covid e dunque avrà uno share maggiore, magari 18 milioni di telespettatori a serata, ma il problema è che la città ne soffrirebbe tanto. Sarebbe corretto posticipare il Festival a dopo Pasqua, in modo tale che si possa uscire da questa situazione paradossale e insopportabile del Covid e che la città ne possa avere beneficio, con il suo commercio, i suoi ristoranti e i suoi locali. È fondamentale che la città abbia un ritorno economico dal Festival, sopratutto in questo momento, così da superare questa debacle economica determinata dalla pandemia”.
 

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