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Liguria arancione, Veneto gialla: le strade si dividono

10 novembre 2020 - 09:13

Mentre la Liguria passa in zona arancione, la Regione Vento resta in quella gialla.

Scritto da Anna Maria Rengo

La possibilità di portare avanti una strategia comune, nei confronti di Regioni e Governo, su una riapertura immediata dei casinò con orari simili a quelli di bar e ristoranti, è praticamente vanificata dalla decisione, che sarà formalizzata oggi 10 novembre con apposita ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, di inserire la Regione Liguria in zona arancione, a partire da domani.

Lo aveva annunciato con un post su Facebook lo stesso governatore Giovanni Toti: "Da mercoledì la Liguria passerà in zona arancione. Una decisione presa dal Governo che ci lascia un po’ perplessi dopo pochi giorni dalla comunicazione della zona gialla e a fronte di dati pubblici sostanzialmente simili. In ogni caso questo non è il momento delle polemiche, è il momento di rimboccarsi le maniche, anche facendo qualche sacrificio, e cogliere il grido di dolore che arriva dai nostri ospedali e da tutti i luoghi di cura, dove i medici hanno chiesto più volte misure più rigorose per rallentare gli arrivi negli ospedali. Impegniamoci tutti a rispettare le regole per fare in modo che queste due settimane possano migliorare la situazione e permettere alle nostre attività economiche di tornare a pieno regime in tempo per il periodo prenatalizio, il più importante dell'anno. Forza Liguria, insieme ce la faremo".

E nel post Toti ricorda anche le principali disposizioni, tra cui, di indiretta attinenza con il settore del gioco: "Vietati gli spostamenti tra regioni e comuni se non per comprovate esigenze di lavoro, salute e necessità, con l'obbligo di autocertificazione" e "Chiusi bar e ristoranti anche a pranzo: sono consentiti solo l'asporto fino ‪alle 22‬, mentre per le consegne a domicilio non ci sono limitazioni di orario", oltre che il già vigente, trattandosi di uan disposizione a carattere nazionale, "Vietato uscire di casa tra le 22 e le 5 se non per comprovate esigenze di lavoro, salute e necessità, con l'obbligo di autocertificazione".

Da domani, dunque, bar e ristoranti liguri sono costretti alla chiusura, e in questo scenario diventa impossibile consentire, come si era ipotizzato in una riunione congiunta tra l'assessore regionale Gianni Berrino, il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, il Cda della casa da gioco e diverse sigle sindacali, una riapertura dei due casinò, al momento dell'incontro entrambi in zona gialla, sino alle ore 18, mentre resta sul tavolo la seconda opzione, dunque di attivarsi affinché, una volta scaduto il Dpcm, si possa procedere celermente alla riapertura, sempre che ovviamente le misure non vengano prorogate o che, addirittura, si arrivi a un secondo lockdown nazionale, uno scenario che di ora in ora si fa purtroppo più realistico.

Intanto, però, la Regione Veneto resta in zona gialla e il governatore Luca Zaia, sempre su Facebook, commenta così la decisione di non cambiarle colore: "Il Governo ha deciso: il Veneto resta zona gialla. Dobbiamo continuare a lavorare pancia a terra perchè restare in fascia gialla non è un gioco a premi e tantomeno giustifica comportamenti incompatibili conla tragedia del Covid. Mantenere la fascia gialla è per il Veneto uno stimolo a lavorare ancora di più. Grande merito e grande forza per questo risultato vanno al nostro sistema sanitario, e a tutti i suoi operatori. Ai cittadini va l’appello affinché i comportamenti di pochi irriducibili non mettano a repentaglio la libertà e la salute di tutti. Deve tornare forte lo spirito dello scorso marzo, quando tutti abbiamo lavorato per lo stesso obiettivo!".

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