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Sanremo, l'opposizione in Comune: 'Attivarsi per riaprire Casinò'

27 ottobre 2020 - 10:27

Con un ordine del giorno urgente, l'opposizione in consiglio comunale chiede a sindaco e giunta di attivarsi presso il Governo affinché sia consentita la riapertura del Casinò di Sanremo.

Scritto da Anna Maria Rengo

 

Il sindaco Alberto Biancheri e la sua giunta si attivino "di concerto con i soggetti interessati, presso le competenti sedi governative e ministeriali affinché venga presa in considerazione la possibilità di consentire, nella rigida osservanza dei protocolli volti a prevenire la diffusione del contagio da Sars 2- covid 19, così come fatto fino ad ora, la riapertura dell’attività del Casinò di Sanremo salvo, in  caso negativo, introdurre per tutto il periodo dell’emergenza con conseguente forzata chiusura una detassazione sugli indennizzi del Fondo di Integrazione Salariale e vengano previsti, anche alla luce dell’importanza che i Casinò rivestono per i loro territori di riferimento, aiuti finanziari per  evitare l’impatto negativo sui bilanci comunali, altrimenti insostenibili,  derivante dalla forzata chiusura stessa".

Questo l'impegno chiesto nell'ordine del giorno urgente presentato dai consiglieri comunali di opposizione Luca Lombardi (Fratelli d’Italia), Andrea Artioli (Liguria Popolare), Daniele Ventimiglia (Lega), Federica Cozza (Fratelli d’Italia), Patrizia Badino (Forza Italia), Giampiero Correnti (Liguria Popolare), Stefano Isaia (Lega) e Simone Baggioli (Forza Italia).

In premessa, i consiglieri ricordano che "il Dpcm del 24 ottobre ha disposto, tra le altre misure restrittive, la chiusura dei casinò italiani, nonostante nel precedente decreto fossero stati considerati sicuri proprio perché in grado di seguire i rigidi protocolli sanitari elaborati per fronteggiar l’emergenza epidemiologica da Covid 19" ed evidenziano che "anche il Casinò di Sanremo, nonostante siano stati spesi circa 160.000 euro per mettere in atto tutte le misure di sicurezza (dalla prevenzione, al controllo degli accessi, al distanziamento sociale) che potessero garantire il rispetto delle linee guida, è stato costretto a chiudere i battenti".

Tale circostanza "ha determinato pesanti ricadute sui lavoratori che prestano la loro opera all’interno del Casinò (circa 300 lavoratori di cui un centinaio, che fanno capo a ditte appaltatrici, si occupano prevalentemente di vigilanza, pulizia, gestione bar, ristorante e guardaroba) e per i quali si prospetta un futuro molto incerto e preoccupante in cui dovranno usufruire dapprima delle ferie forzate e in un secondo momento del Fondo di Integrazione Salariale, con un indennizzo pari a circa 700 euro mensili".

I numeri snocciolati dai consiglieri sono preoccupanti: "Da inizio anno, soprattutto a causa della prima chiusura che si è protratta da marzo a giugno, il Casinò ha registrato un mancato introito nelle sue casse di circa 13 milioni di euro, mancato introito che corrisponde ad una decurtazione di circa 2,5 milioni di euro della quota versata al Comune, con un evidente e considerevole danno al bilancio", E "una seconda chiusura in solo dieci mesi comporta conseguenze devastanti sia in termini occupazionali che economici, non solo per il Comune ma anche per la nostra città, visto il notevole indotto che ruota intorno all’attività del Casinò".

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