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Alfieri: 'I campionesi non paghino gli errori di pochi'

10 ottobre 2020 - 08:51

Il senatore del Pd Alessandro Alfieri evidenzia l'impegno del Governo per risolvere le tante problematiche dell'exclave italiana in terra svizzera.

Scritto da Anna Maria Rengo

La questione casinò, chiuso dal 27 luglio del 2018 a seguito della sentenza di fallimento della sua società di gestione da parte del tribunale di Como, resta il nodo cruciale e più difficile da sciogliere. Ma negli ultimi anni Campione d'Italia è stata alle prese con così tanti problemi che sarebbe assai lungo e complicato enumerarli tutti. Tuttavia, per fortuna qualcuno ha avuto soluzione: con il decreto Semplificazione di recente conversione in legge e ormai entrato definitivamente in vigore, per esempio, i residenti a Campione d'Italia sono stati esentati dal vigente divieto di utilizzare veicoli con targhe estere, il che, nel piccolo comune tricolore che si affaccia sul lago di Lugano, in pieno Ticino, è la prassi.

Per tutti gli altri, o almeno per buona parte di essi, proviamo a fare il punto con il senatore del Pd Alessandro Alfieri, componente della commissione Affari esteri ed emigrazione e presentatario dell'emendamento al Dl Semplificazioni che è stato approvato e tra i politici che più si sta fattivamente interessando alle sorti e al rilancio del territorio campionese.

Il Governo Conte 2 è intervenuto con decisione sulla situazione emergenziale di Campione d'Italia. Quali sono i principali risultati ottenuti e quali sono i problemi ancora da affrontare?

“Il Governo Conte 2 ha affrontato fin da subito il dossier Campione. Un’attenzione che si è concretizzata grazie al lavoro quotidiano degli esponenti politici lombardi del Partito democratico. Prima lo scambio di note per regolamentare le attività quotidiane, poi il pagamento dei debiti arretrati di Campione con la Confederazione elvetica, il regime fiscale agevolato, la diminuzione delle accise sul gasolio e la libera circolazione con auto di targa elvetica. sono tutti esempi concreti dell'impegno del Partito democratico e del governo per Campione d'Italia”.

Ritiene che ci sia stata una “disattenzione” da parte dei governi precedenti, per esempio sul fronte doganale, in merito alle difficoltà di Campione?

“Sono convinto che su Campione si sarebbe dovuto intervenire prima e con maggior determinazione, non solo sul fronte doganale. Governi di diversi colori politici hanno sottovalutato per troppo tempo quanto stava accadendo nella nostra exclave. L'ultimo grave errore è stato certamente quello commesso dal Governo a impronta Lega di non chiedere per tempo la sospensione di Campione d'Italia dallo spazio doganale europeo”.
 
Ritiene, d'altro canto, che ci sia state delle responsabilità amministrative, sia nella gestione del Comune che della Casa da gioco, che hanno portato al commissariamento dell'ente e al fallimento (per quanto poi annullato) della Casa da gioco?
 
“Ho troppo rispetto per il lavoro della magistratura per commentare a procedimento in corso. Spero che si vada fino in fondo e che vengano individuate tutte le responsabilità amministrative e gestionali che hanno portato a questa situazione”.
 
Il 20 e il 21 settembre i campionesi sono stati chiamati a eleggere il loro nuovo sindaco, una competizione che vedeva in gara Roberto Canesi per la lista Campione Rinasce e Simone Verda per la lista Campione 2.0. Al di là del risultato elettorale, cosa si augura per il futuro di Campione d'Italia?
 
“Intanto mi auguro che a Campione si insedi finalmente un'amministrazione. È fondamentale poter lavorare con un sindaco con piena legittimazione popolare a rappresentare la comunità dopo un periodo così difficile. Il lavoro del commissario prefettizio Giorgio Zanzi è stato serio, gli va riconosciuto, ma ora è il momento di fare un ulteriore passo verso la normalità”.
 
Cosa dovranno fare, dal canto loro, i cittadini e le associazioni che li rappresentano?
 
“Continuare a tenere alta l’attenzione, fare attività di sensibilizzazione verso i decisori politici ma anche opera di informazione completa ed equilibrata sul territorio. Con un impegno a valorizzare le nuove norme sul regime fiscale agevolato per attrarre nuovi investimenti”.
 
Per quanto riguarda il Casinò, il Viminale ha affermato, con la nota riferita all'attuazione dell'ordine del giorno del deputato della Lega Simone Billi sulla sua riapertura, che qualsiasi soluzione non può prescindere dalla conclusione della procedura fallimentare, con i ricorsi pendenti in Cassazione. C'è ancora spazio per una soluzione politica, o comunque per una soluzione che non preveda tempi lunghissimi?
 
“Lo spero, soprattutto con l’elezione di un sindaco che grazie alla piena legittimazione potrà prendersi maggiori responsabilità. Ben sapendo - e lo voglio dire chiaramente - che non tutto può essere risolto dall’Esecutivo e più in generale dalla politica. C’è una vicenda giudiziaria aperta che dovrà accertare responsabilità e che incide inevitabilmente sulle ipotesi di rilancio del Casinò. Responsabilità nella mala gestione non certo ascrivibili a chi sta a Como, a Milano o a Roma ma a livello territoriale. Noi non vogliamo che paghi l’intera comunità di Campione per l’errore di qualcuno di loro e quindi faremo tutto ciò che è nelle nostre prerogative per dare una mano, così come abbiamo fatto su altri fronti”.
 

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