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Canesi: 'Fallimento Casinò, nessuna interferenza su indagini'

09 ottobre 2020 - 13:29

Il nuovo sindaco di Campione d'Italia, Roberto Canesi, spiega la scelta di conferire un mandato sul Casinò all'attuale legale rappresentante Marco Ambrosini.

Scritto da Anna Maria Rengo

"L’ingegnere Marco Ambrosini è il legale rappresentante della società partecipata dal Comune ed è quindi il soggetto titolato a rappresentarla. Il mandato, di carattere puramente esplorativo e informativo, non vincola nè implica alcun impegno da parte dell’amministrazione comunale di Campione: esso è del tutto gratuito e non determina oneri di alcun genere in capo all’ente comunale. E per questo impegno del tutto gratuito, io penso, dovremmo ringraziare lo stesso Ambrosini".

Lo afferma il nuovo sindaco di Campione d'Italia, Roberto Canesi, in riferimento all'asserita inopportunità sollevata dalla minoranza consiliare circa l’affidamento di un mandato esplorativo all’attuale legale rappresentante della società Casino di Campione spa, partecipata dal Comune.

Canesi spiega: "Alla luce del fatto che è imminente la discussione (il 3 novembre in Corte di Cassazione Ndr) della vertenza coinvolgente il fallimento della società Casinò di Campione Spa (pare opportuno sottolineare che, a seguito della sentenza della Corte di Appello di Milano, la procedura fallimentare risulta, al momento, annullata), ho ritenuto opportuno procedere ad effettuare una verifica di massima con tutte le parti coinvolte circa gli intendimenti e le aspettative in conseguenza di un’eventuale sentenza che rimettesse comunque in gioco la possibilità di una riapertura dell’azienda Casinò.  Sarebbe infatti gravissimo che il socio Comune di Campione si facesse trovare impreparato in un’evenienza di questo tipo".

Il mandato è teso anche "a verificare il possibile e serio interessamento al coinvolgimento nel processo di risanamento della società da parte di primari operatori del settore gioco e/o di altri adeguati investitori, senza i quali risulterebbe difficile qualsiasi azione di risanamento e/o di riavvio".

Canesi si dice convinto che "un’amministrazione pubblica diligente e attenta su un argomento tanto importante per l’occupazione e l’economia non solo di Campione, ma dell’intera provincia di Como, qual è la possibile riapertura della Casa da gioco, non possa, né debba stare alla finestra, alla mercè degli eventi, ma debba accertarsi tempestivamente e seriamente delle possibilità e delle strade tecnico giuridiche operative che si potrebbero aprire, così da consentire ogni più ampia e approfondita valutazione e decisione in merito da parte di ogni consigliere comunale".

Il primo cittadino comprende che "probabilmente sarebbe più comodo e meno faticoso rimanere fermi e passivi in attesa degli eventi, senza assumere decisioni, comode o scomode che siano: purtroppo però, come ci dovrebbe insegnare il recente passato, non mi pare proprio che questo atteggiamento attendista e poco lungimirante abbia dato grandi risultati, causando un disastro senza precedenti per un’intera comunità".

In chiusura, Canesi ricorda che "è specifico compito di qualsiasi società in dissesto fare tutto quanto legittimamente possibile per cercare di individuare percorsi seri e trasparenti, che, una volta condivisi e approvati dagli organi e dalle autorità competenti, le consentano di ritornare in bonis e in attività. Ma per questo è necessario essere preparati per tempo ed essere a conoscenza dei possibili scenari.
Ecco perché, rispondendo al rilievo sollevato dalla minoranza consiliare, devo pacificamente escludere qualsivoglia presunta interferenza da parte mia e/o dell’amministrazione del Comune di Campione sulle indagini in corso sul fallimento della casa da gioco da parte della competente Procura della Repubblica, che sono certo svolgerà il suo regolare corso al fine di accertare responsabilità e possibili inadempienze che dovessero emergere. E ciò indipendentemente dalla sussistenza o meno del fallimento, che al momento risulta annullato a seguito della sentenza della Corte di Appello".

 

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