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Campione d'Italia: due candidati, mille sfide

18 settembre 2020 - 08:32

Il 20 e 21 settembre elezioni comunali a Campione, exclave italiana in territorio svizzero alle prese con la crisi economica, occupazionale e sociale più grave della sua storia.

Scritto da Anna Maria Rengo

Chi sarà il nuovo sindaco di Campione d'Italia? E soprattutto, riuscirà assieme alla sua giunta e al consiglio comunale che sarà eletto, a dare un futuro di speranza alla comunità, quasi mortalmente messa alla prova dalla chiusura del Casinò, avvenuta ormai nel luglio del 2018?
Lo chiediamo, in questa intervista doppia, ai due candidati a sindaco: Roberto Canesi (Campione Rinasce) e Simone Verda (Campione 2.0).

In che modo si può rilanciare Campione d'Italia, dal punto di vista economico, occupazionale e sociale?

Rc: “Le attuali opportunità economiche /commerciali con i connessi vantaggi fiscali per il territorio di Campione costituiscono indubbia attrattiva per investitori e operatori, così che il conseguente insediamento di nuove attività sarà occasione di nuovi posti di lavoro. Dato però l’elevato costo vita 'svizzero' di Campione e la necessità, per chi vive sul territorio o nei comuni svizzeri limitrofi, di poter fruire di una retribuzione adeguata, è assai probabile che le nuove assunzioni per la gran parte riguarderanno persone provenienti dal confinante territorio italiano, date anche le specifiche professionalità nel settore del gioco che contraddistinguono i potenziali lavoratori di Campione. È quindi da sottolineare il fatto che senza la riapertura della Casa da gioco sarà impossibile offrire un sufficiente livello occupazionale locale.
Il rilancio o, come il nostro gruppo ama dire, il 'rinascimento' di Campione, passa attraverso lo sviluppo commerciale /turistico e ricettivo del paese, dall’urgente riavvio della Casa da Gioco, dalla tutela di un servizio sanitario che non può prescindere da quello svizzero circostante, dalla valorizzazione, attraverso capitali esterni, di aree strategiche di elevato valore turistico ambientale, tali però da garantire sempre un corretto equilibrio tra gli interessi pubblici e privati, da necessarie semplificazioni doganali italo/svizzere, dal mantenimento di centenari rapporti di 'buon vicinato' con il Canton Ticino e la Confederazione Svizzera.”

Sv: “Grazie a un team competente, una squadra di persone che ha deciso di mettersi in gioco per il bene del proprio paese.
E con le competenze viene la relazione. Collaborando con il Governo, ma anche con i singoli cittadini di Campione, perché noi oltre a essere un bel paese, siamo prima di tutto una comunità fatta di gente che ha idee e ideali da condividere.
Sfrutteremo al meglio l’opportunità che il Governo italiano ci ha ora offerto emanando le norme ad hoc su Campione nel decreto Rilancio, traducendolo in valore reale e concreto per il territorio e quindi attraendo investitori, rilanciando attività e veicolando l’arrivo di imprese e start-up. Arte e cultura saranno viste sotto una nuova ed inedita luce e rappresenteranno un altro asset per la nostra ripartenza.
Rilanciare Campione si può, e lo faremo insieme”.

Che cosa intende fare per quanto riguarda il Casinò e, nel caso di sua riapertura, qual è il ruolo che potrà e dovrà avere nell'economia della cittadina?

Rc: “Il ruolo del Casinò è stato nel passato esclusivo e monopolista: ciò ha costituito un indubbio punto debole di Campione e non si verificherà certamente più in futuro. La Casa da gioco rimarrà elemento importante ed essenziale nell’ambito occupazionale locale e congiuntamente con le altre opportunità commerciali e turistiche potrà riavviare un percorso di sviluppo economico e sociale della comunità campionese”.

Sv: “Il Casinò è uno dei punti chiave dell’economia di Campione ed è quindi nostra intenzione riaprirlo nel più breve tempo possibile.
Chiaramente il ruolo del Casinò è quello di assicurare posti di lavoro e di favorire il turismo, con tutto ciò che di buono questo porta alla nostra economia. L’indotto che crea un’azienda di questo tipo è altrettanto importante sia sotto l’aspetto economico che sociale.
Il ruolo del Casinò sarà fondamentale ma è nostro compito creare alternative valide soprattutto per i giovani che in prospettiva non devono sentirsi necessariamente legati a un’unica fonte di reddito possibile”.

Se Campione d'Italia si trova nella condizione attuale quali sono le responsabilità delle precedenti amministrazioni e quali quelle del governo nazionale?

Rc: “È evidente che un disastro economico sociale come quello attuale è conseguenza dell’inadeguatezza di troppe decisioni amministrative del passato e della grave mancanza di un corretto controllo gestionale del sistema Campione, rappresentato appunto dall’azienda Casinò e dall’amministrazione comunale.
Probabilmente anche il Governo nazionale non è esente da responsabilità, allorchè ha sottovalutato o perlomeno non ha opportunamente valutato il contenuto e le motivazioni di diverse relazioni tecnico economiche già dagli anni 2009/2012. Negli anni passati non è stato inoltre correttamente inquadrato, dal punto di vista normativo legislativo, lo stato di exclave di Campione d’Italia, unico territorio in Italia completamente staccato dalla madrepatria e interamente circondato dalla Confederazione svizzera”.
 
Sv: “L’esperienza del passato sarà sempre presente. È proprio grazie alle esperienze che si può migliorare. In molti negli anni hanno lavorato per il bene del paese e, nonostante non tutto sia sempre andato per il verso giusto, bisogna riconoscere il merito a chi ha fatto del proprio meglio per garantire risultati. Andando avanti, le responsabilità su cui ci concentreremo saranno le nostre, la domanda che ci faremo sarà: 'Cosa possiamo fare noi per migliorare la nostra situazione?'. E da questo apriremo a nuove possibilità”.
 
Lei pensa che sia possibile ridare una speranza ai cittadini campionesi?
 
Rc: “Ovviamente sì, diversamente non mi sarei candidato. Il nostro gruppo è ben consapevole delle tantissime e urgenti problematiche che coinvolgono la vita del Comune e di ogni cittadino. Proprio per questo, abbiamo individuato dei percorsi che, qualora eletti, metteremo in atto immediatamente. Il nostro gruppo elettorale non ha certo la bacchetta magica, ma la consapevolezza e la volontà di cercare di raggiungere alcuni obiettivi importanti, seguendo in alcuni casi quanto già delineato dalla gestione commissariale con i competenti organi di governo nazionale, regionale e provinciale”.
 
Sv: “Assolutamente sì, anche perché altrimenti non sarei qui. Ho ricercato con attenzione un gruppo di persone dalle diverse estrazioni, dal sociale all’impresa, dal sindacale all’istruzione, dall’associazionismo al volontariato. Ho individuato in diversi contesti, donne e uomini con profili giovani e freschi e con una grande voglia di partecipare a un progetto fortemente ambizioso. Io stesso che provengo dal mondo legale e consulenziale ho un bagaglio di esperienza ormai importante, che metterò al servizio di Campione”.
 
Per quale motivo i campionesi dovrebbero votare la sua lista?
 
Rc: “Perché è formata da persone competenti nei vari settori, con rilevanti esperienze professionali, giustamente determinate, prive di condizionamenti esterni e ben a conoscenza di gran parte dei problemi e di possibili soluzioni, avendo già avuto da tempo la possibilità di esaminarle, discuterle e confrontarsi con vari esponenti politici e di governo, sia in Italia che in Svizzera”.
 
Sv:“Sappiamo cosa fare e come farlo, abbiamo fiducia nelle istituzioni e vogliamo migliorare sensibilmente questo paese mantenendone l’anima che tutti conoscono. L’ambizione di sorprendere in positivo creando valore e opportunità ci guida. Ci saremo, e le tante persone in difficoltà saranno le prime a vedere la nostra presenza concreta nel paese”.
 
LA BIOGRAFIA DI VERDA
 
Simone Verda è figlio di Mario e Irma, dottore in giurisprudenza titolare e partner dello Studio Grimaldi di Lugano, consulente legale, convivente con Michaela e padre del diciottenne Giacomo. In passato è stato membro di direzione e componente ufficio legale di istituti bancari internazionali sulla piazza di Lugano. Nato a Sorengo (Lugano- Svizzera), è vissuto fino all’età di 33 anni sul territorio di Campione d’Italia e successivamente è diventato cittadino Aire campionese a Lugano.
 
LA BIOGRAFIA DI CANESI - Roberto Canesi è nato a Milano il 11/09/48, laureato in economia aziendale alla Bocconi a Milano, dal 1975 esercita la professione di dottore commercialista ed esperto contabile iscritto all’albo di Como, revisore dei conti, sindaco in diverse società italiane.
Ha seguito molte delle vicende tributarie che hanno caratterizzato il territorio di Campione d’Italia (regolamentazione del cambio convenzionale, vertenza mance croupier, regolarizzazione dei capitali all’estero, ecc).
 

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