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Casinò St. Vincent: 'Preoccupati per sorte dei lavoratori'

05 settembre 2020 - 09:07

Sindacati e politica preoccupati per la sorte dei lavoratori del Casinò di Saint Vincent, dopo la nuova istanza di fallimento presentata.

Scritto da Anna Maria Rengo

Fortissima preoccupazione, in Valle d'Aosta, dopo che è stata presentata una nuova istanza di fallimento nei confronti della società di gestione del Saint Vincent Resort & Casino. Ad opera di due società creditrici, Valcolor e De Vere, si aggiunge a quella già avanzata dalla procura di Aosta e che sarà fiscusssa nell'udienza già fissata per l'8 settembre.

Anche se la preoccupazione è tanta, in molti scelgono di non commentare. E chi lo fa, punta l'attenzione sui dipendenti della Casa da gioco, e sulle conseguenze, ovviamente pesanti e negative, che il fallimento della società di gestione potrebbe avere su di essi, anzi avrà sicuramente.

LE PROPOSTE DI ZAMPA - Walter Zampa, segretario regionale Ugl e candidato alle elezioni regionali con la lista Forza Italia – Fratelli d'Italia, osserva: “Tutti i lavoratori della casa da gioco e dell’albergo non riescono più a sostenere qualsiasi scandalo, evento giudiziario o politico in cui il casinò venga tirato in mezzo dalla magistratura o, con diritto da altre figure o, come in questo caso da altre aziende/imprese.
Paradossalmente adesso i risultati arrivano, l’azienda è sulla strada giusta del risanamento finanziario e organizzativo, probabilmente in pochi anni ne verrà, o ne sarebbe uscita... ma ogni volta interviene un fattore esterno. I lavoratori non ne possono più! Sono arrivati al limite”.

La speranza di Zampa è “naturalmente quella che tutto si risolva in una ragionevole scelta di continuità, in maniera di porre le basi a una gestione privatistica, e che quindi non sia un vizio procedimentale all’atto della sua presentazione - che nell’arco di un solo esercizio ha portato la società da un passivo di 55 milioni di euro del bilancio 2018 a un attivo di 13,5 milioni di euro del bilancio 2019. Una netta e incontestabile inversione del trend, che testimonia in maniera pacifica come alcune scelte (anche dolorose) in merito alla riduzione del costo del personale sono state efficaci. Certo è che, grazie agli importanti lavori di ammodernamento delle strutture di qualche anno fa, il Casinò ora si trova nella posizione di potere comunque sostenersi in maniera pressoché autonoma dal punto di vista economico-finanziario, considerato che la società risanata sta producendo risultati più che soddisfacenti e che il piano industriale e la proposta concordataria (ora revocata) sono stati già per buona parte eseguiti. Motivo per cui la soluzione più idonea per tutelare questa azienda, da mio punto di vista e, che mi vede impegnato anche nella corsa elettorale alle regionali, è la ricerca di un player di alto profilo del settore da affiancare al socio Regione, percorso da intraprendere attraverso la predisposizione di un progetto serio e innovativo che in questo modo metta fine a questa situazione ormai più che ventennale. I lavoratori vogliono ritrovare solo pace e tranquillità per poter lavorare serenamente anche per le loro famiglie! Il tessuto economico del centro valle ha assolutamente bisogno del Casinò per poter ripartire anche dopo il Covid, speriamo che le scelte andranno in questa direzione”.

I DUBBI DI ALBERTINELLI – Molto preoccupato anche Claudio Albertinelli, responsabile della sezione Casinò del sindacato Savt: “Questa è una situazione paradossale – osserva – sembra che ci sia la volontà di far chiudere l'azienda, senza tenere conto dei sacrifici fatti dai dipendenti. Non si vede mai la fine del tunnel e ogni volta c'è qualcuno che rimette in discussione quanto fatto finora. Una volta che l'azienda sarà chiusa, che cosa si sarà ottenuto, se non di buttare per strada 400 persone?”.

Secondo Albertinelli “è legittimo che ciascuno faccia le sue rivendicazioni ma bisogna anche pensare ai lavoratori, che si sono ridotti gli stipendi, si sono sacrificati, hanno cambiato modo di lavorare. Non è una bella situazione ma restiamo fiduciosi in quanto l'azienda è stata risanata ed è difficile immaginare il fallimento. Però serve serenità per stabilizzarla e rilanciarla altrimenti stiamo sempre a rincorrere e mai a fare progetti che possano avere un respiro più ampio di pochi mesi”.

L'ASSICURAZIONE DI MOSSA – Sul tema interviene anche la politica. Il consigliere regionale uscente del Movimento 5 Stelle (nonché candidato alle regionali del 20 e 21 settembre), Luciano Mossa, assicura: “Comunque vada a finire, il Movimento 5 Stelle non abbandonerà le persone che, a causa del fallimento, perderanno il loro posto di lavoro. Nel nostro programma elettorale abbiamo realizzato un progetto sullo sviluppo dell'economia digitale che potrà dare alla Valle d'Aosta una svolta senza precedenti e l'opportunità di nuovi posti di lavoro. Bisogna avere il coraggio di guardare al futuro”.

 

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