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Campione, FdI interroga Governo su Autorità bacino dei laghi

28 febbraio 2020 - 09:14

I deputati di Fratelli d'Italia Alessio Butti ed Emanuele Prisco interrogano il Governo sulla definitizione come ente locale dell'Autorità di bacino dei laghi Ceresio, Piano e Ghirla.

Scritto da Anna Maria Rengo
Campione, FdI interroga Governo su Autorità bacino dei laghi

I ministri dell'Interno e dell'Economia e Finanze intendono adottare iniziative per chiarire che il dispositivo di cui all'articolo articolo 2 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali va correttamente interpretato nel senso di ricomprendervi le autorità di bacino lacuali lombarde o ogni altro ufficio demaniale costituito con forza di legge regionale, quindi anche l'Autorità di bacino dei laghi Ceresio, Piano e Ghirla, che utilizza personale proveniente dal Comune dissestato di Campione d'Italia dichiarato in disponibilità?

Questo il quesito posto a Luciana Lamorgese e Roberto Gualteri dai deputati di Fratelli d'Italia Alessio Butti ed Emanuele Prisco che, in un'interrogazione, ricordano che “con nota n. 2392 dell’11 dicembre 2018, l’Autorità di bacino dei laghi Ceresio, Piano e Ghirla poneva quesito urgente al Ministero dell’interno, in ordine al possibile riconoscimento della, stessa Autorità quale 'ente locale', ai fini dell’applicazione dell’articolo 260, comma 2, del decreto legislativo n. 267 del 2000, che prevede, fra l’altro, il rimborso della spesa sostenuta dall’ente locale presso il canale ha assunto servizio il personale dichiarato in disponibilità (proveniente, in questo caso, dal comune dissestato di Campione d’Italia); con nota n. 10387 del 21 gennaio 2019, il Ministero dell’interno chiedeva al Ministero dell’economia e delle finanze un parere in merito alla possibilità di assimilazione della predetta Autorità di bacino ad 'ente locale', secondo la definizione di cui all’articolo 2 del decreto legislativo n. 267 del 2000, che non disciplina tale fattispecie; a tal riguardo, si evidenzia che l’articolo 2 del decreto legislativo n. 267 del 2000 prevede che 'ai fini del presente testo unico si intendono per enti locali i comuni, le province, le città metropolitane, le comunità montane, le comunità isolane e le unioni di comuni' e che 'le norme sugli enti locali previste dal presente testo unico si applicano, altresì, salvo diverse disposizioni, ai consorzi cui partecipano enti locali, con esclusione di quelli che gestiscono attività aventi rilevanza economica ed imprenditoriale e, ove previsto dallo statuto, dei consorzi per la gestione dei servizi sociali'".

In realtà, osservano i due deputati, "il decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 non poteva prevedere una figura giuridica non ancora esistente. Le autorità di bacino in Lombardia sono state istituite con legge regionale n. 6 del 4 aprile 2012, il cui articolo 48, fra l’altro, non ha creato nuovi organismi, ma si è limitato a trasformare in enti pubblici non economici 'i consorzi per la gestione associata di bacino lacuale attualmente in essere tra gli enti locali', tanto che 'divenuto efficace l’adeguamento statuario, l’autorità di gestione continua nella titolarità di tutti i rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo al precedente consorzio' (comma 5 del citato articolo 48 della legge regionale n. 6 del 2012); si è quindi trattato di dare un diverso assetto giuridico a una realtà operativa da tempo esistente: quelli che erano dei consorzi fra enti locali, già disciplinati dal decreto legislativo n. 267 del 2000, sono stati trasformati, nel 2012, in enti pubblici non economici, 'costituiti per l’esercizio in forma associata delle funzioni degli enti locali in materia di demanio lacuale »; riesce difficile sostenere che l’Autorità di bacino del Ceresio, trasformata d’ufficio da consorzio intercomunale a ente pubblico economico, ma sempre con caratteristiche analoghe e con gli stessi soggetti di governo e dipendenti partecipanti, non possa essere più considerata una forma associata di funzioni locali e non rientrare quindi, quanto meno, nella previsione di cui all’articolo 32 del decreto legislativo n. 267 del 2000 (unione di comuni per l’esercizio associato di funzioni e servizi) –: se i Ministri interrogati intendano adottare iniziative per chiarire che, alla luce di quanto esposto in premessa, il dispositivo di cui al suindicato articolo 2 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali va correttamente interpretato nel senso di ricomprendervi le autorità di bacino lacuali lombarde o ogni altro ufficio demaniale costituito con forza di legge regionale”.

 

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