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Baretta: 'Venezia, serve un'idea strutturale anche sul gioco'

25 febbraio 2020 - 16:51

Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta spiega la sua decisione di candidarsi a sindaco di Venezia e anticipa che l'emergenza coronavirus chiamerà tutti a fare la propria parte.

Scritto da Anna Maria Rengo
Baretta: 'Venezia, serve un'idea strutturale anche sul gioco'

Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta è il candidato a sindaco di Venezia per il Pd. Una decisione, quella di candidarsi, i cui motivi Baretta illustra così a Gioconews.it: "Venezia è una città simbolo in Italia e nel mondo. Ricca di potenzialità, ma anche di grandi problemi non risolti: il turismo che da risorsa sta diventando problema; la ospitalità alberghiera che sta diffondendosi a macchia d’olio anche in terraferma; il commercio che non puó ridursi al’oggettistica; il porto che necessita di manutenzione straordinaria della viabilità acqua per poter operare; le grandi navi da crociera che devono smettere di passare per San Marco, ma per le quali bisogna trovare una collocazione definitiva rispettosa del delicato equilibrio ambientale; la caduta del numero dei residenti nel centro storico; lo sviluppo dell’area industriale... è così via. Sono argomenti sufficienti a candidarmi per una alternativa di governo della città".

Ritiene che l'amministrazione Brugnaro abbia ben operato per quanto riguarda il rilancio del Casinò e in materia di gioco?

"La crisi del Casinó è stata affrontata con un approccio congiunturale che ha dato dei risultati, ma serve una idea strutturale sul gioco per razionalizzare e ridurne la diffusione nel territorio".

Quali sono le linee del suo programma elettorale?

"Sviluppare al massimo il ruolo di capitale mondiale della cultura, dell’arte, del turismo... del bello, che Venezia ha, ma esercitare anche il ruolo di capoluogo del Veneto che soprattutto Mestre può esercitare".

La sua eventuale elezione a sindaco potrebbe avere conseguenze sulla sua attività di governo, sugli incarichi che le sono stati affidati, per esempio di occuparsi del Casinò di Campione, e su una sua eventuale delega al gioco?

"Certamente lascerei subito ogni incarico nazionale per dedicarmi a tempo pieno alla città".

C'è il rischio che con l'emergenza coronavirus si torni a chiedere nuovi soldi al gioco?

"Questa è una emergenza di tale rilevanza che tutti siamo chiamati a fare la nostra parte".

 

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