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Venezia, Gm: 'Inadeguato azionariato di società per stadio a Tessera'

20 febbraio 2020 - 14:55

I consiglieri del Gruppo misto Serena e Scarpa interrogano l'assessore Zuin sull'azionariato della società che svilupperà il progetto per il nuovo stadio a Tessera.

Scritto da Redazione
Venezia, Gm: 'Inadeguato azionariato di società per stadio a Tessera'

Fa discutere, a Ca' Farsetti, la notizia riportata da diversi quotidiani locali sulla costituzione di una società denominata Ponte della Libertà Srl che avrebbe come scopo lo sviluppo del progetto relativo al nuovo stadio di calcio a Tessera, su terreni che sono in larga parte di proprietà della Casinò Municipale di Venezia Spa, la società immobiliare capofila del gruppo Casinò e direttamente controllata dal Comune.

In una interrogazione al sindaco Luigi Brugnaro (che ha delegato l'assessore al Bilancio e Partecipate Michele Zuin a rispondere in commissione), i consiglieri del Gruppo misto Ottavio Serena e Renzo Scarpa ritengono, dopo aver letto chi sono gli azionisti dalla Ponte della Libertà Srl, che "si configura un azionariato che vede assieme, in modo che appare perlomeno inopportuno, direttori di giornale, dirigenti pubblici e importanti imprenditori operanti nel medesimo territorio" e considerano che "esiste un dovere di esclusività, su cui la giurisprudenza si è espressa più volte, che stabilisce che il dipendente pubblico debba dedicare al proprio servizio tutta la propria capacità lavorativa, intellettuale e materiale; all’interno della citata società privata pare siano presenti come soci anche Pubblici Dirigenti. Considerata la vigente normativa che disciplina l’incompatibilità e/o il cumulo degli impieghi e incarichi dei lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni, come ad esempio l’art. 9 primo comma del D.LGS n. 39 del 2013 che stabilisce espressamente per i dipendenti pubblici l’incompatibilità degli incarichi e cariche in enti di diritto privato (e quindi società commerciali) che siano regolati o finanziati dall'amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l'incarico ai dipendenti stessi. Si sottolinea in modo particolare che anche a prescindere dall’origine dei finanziamenti con cui opererà tale società, comunque l’amministrazione comunale sarà tenuta ad effettuare dei controlli e delle verifiche e di qui la incompatibilità emerge evidente".

I due consiglieri chiedono dunque "se sia rispettosa della normativa vigente la presenza dei suddetti dipendenti pubblici nella compagine sociale della società menzionata in premessa".

 

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