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Bernasconi: 'Nuovo Governo riapra canali diplomatici con Ticino'

21 settembre 2019 - 10:16

L'ex vicesindaco di Campione d'Italia, Florio Bernasconi, lancia un appello al Governo Conte 2 e ricorda che la chiusura del Casinò ha messo in ginocchio il paese.

Scritto da Anna Maria Rengo
Bernasconi: 'Nuovo Governo riapra canali diplomatici con Ticino'

"Sono fiducioso che il nuovo Governo italiano, come già avvenuto nel passato recente, presterò maggiore attenzione alla situazione della comunità campionese e che in tempi ragionevoli verranno riaperti canali diplomatici che permettano di onorare gli impegni finanziari verso gli enti e le aziende ticinesi, così come previsto dalla 'Dichiarazione sulla cooperazione tra il Canton Ticino e il Comune di Campione d'Italia' sottoscritti nel settembre 2011".

Questo l'auspicio di Florio Bernasconi, ex vicesindaco di campione d'Italia sotto l'amministrazione Piccaluga che, commentando la proposta di annettere l'enclave alla Svizzera, ribadita alla stampa ticinese dal consigliere di Stato Norman Gobbi, ritiene che la stessa "sia in parte giustificata dalla latitanza del precedente Governo in merito alla grave situazione dell'enclave campionese. Assenza che peraltro ha portato il Governo ticinese a decidere di non trasferire allo Stato italiano una parte dei ristorni d'imposta dei frontalieri, pari ai debiti accumulati dal Comune a fine scrso anno".

Bernasconi sottolinea di aver "assistito con amarezza e sconcerto, nei mesi scorsi, allo smantellamento amministrativo di molte peculiarità dell'enclave costruite da tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute nel dopoguerra. Peculiarità legittime e non privilegi, consolidatesi in secoli di storia e basate su rapporti di buon vicinato con la Svizzera e il Canton Ticino che circonda intermente il territorio campionese". E spera quindi che "venga posta fine a questa 'italianizzazione' di Campione" e che "al Comune campionese si possa guardare con una maggiore comprensione per la tribolata fase storica che sta vivendo, rammentando non solo quanto Campione ha fatto e dato ai propri cittadini, ma anche e soprattutto i contributi dati a tanti enti e comuni italiani negli anni cosiddetti d'oro e senza tarscurare le rilevanti imposte versate allo Stato italiano (alla cui fiscalità generale il Comune attingeva ben poco in quanto i proventi eranno prodoti dai giocatori) che la 'contestata' decisione giudiziale di chiudere la Casa da gioco non solo ha azzerato ma ha determinato la messa in ginocchio di un intero paese da oltre un anno".

 

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