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Zuin: 'Casinò di Venezia esempio significativo di buona gestione'

14 settembre 2019 - 07:20

L'assessore al Bilancio e Partecipate del Comune di Venezia, Michele Zuin, fa il punto sulla trattativa sul nuovo contratto di lavoro per i dipendenti del Casinò, ma anche sull'operato della proprietà per l'equilibrio dei conti e il rilancio dell'attività.

Scritto da Amr
Zuin: 'Casinò di Venezia esempio significativo di buona gestione'

Bilancio in forte utile da due anni per la società che si occupa di gioco, una lunga e difficile stagione contrattuale finalmente giunta al momento di svolta; investimenti per la sede di terraferma, un'opera certosina di riordino del Gruppo.

Questo il presente e il futuro del Casinò di Venezia, fortemente voluto, naturalmente, dall'amministratore unico della Cmv Spa Andrea Martin, dal consiglio di amministrazione della CdV Gioco Spa presieduto da Maurizio Salvalaio, dal direttore Alessandro Cattarossi, ma anche dal Comune, titolare della licenza per l'esercizio del gioco d'azzardo.

Tant'è che l'assessore al Bilancio e Partecipate Michele Zuin, vero artefice del risanamento del Casinò, da sempre svolge una parte attiva, non solo nella complessa vicenda legata alla razionalizzazione del Gruppo (l'allora sindaco del Pd Giorgio Orsoni, in vista di una possibile – e poi sfumata – privatizzazione della gestione, aveva diviso in due la “vecchia” società, e già da prima era operativa la Meeting & Dining Srl, focalizzata nella ristorazione e titolare del marchio “Casinò di Venezia”) ma anche nella trattativa con i sindacati per redigere un contratto aziendale di lavoro che prenda il posto del regolamento unilaterale entrato in vigore il 1° luglio del 2017.


E proprio dai punti fermi raggiunti dopo due lunghi anni parliamo nell'intervista che Zuin ha rilasciato a Gioco News.
 
 
Che giudizio dà del raggiungimento dell'accordo per il nuovo contratto aziendale di lavoro con i sindacati? Quanto è importante per il futuro dell'azienda?
“Vorrei precisare che, sotto il profilo formale, non si tratta di un accordo ma di una condivisione dello stato finale della trattativa, a cui dovrà seguire, una volta ottenute tutte le singole transazioni con i dipendenti per le cause intentate dagli stessi verso l’azienda, la stipula del vero e proprio contratto.
Si tratta di un contratto innovativo per la società che porta sicuramente a un giusto ed equo riconoscimento delle istanze sindacali contemperando, allo stesso tempo, le esigenze della società nell'autonoma gestione aziendale.
Inoltre vorrei segnalare come, per la prima volta nelle relazioni sindacali, si chiarisca che il premio di risultato è legato agli incassi nella misura in cui gli stessi garantiscano l’equilibrio economico.
Il contratto e la sua costruzione economica, sono essenziali per futuro della società e per il mantenimento dell’equilibrio economico finanziario della stessa.
Devo, comunque, sottolineare che il contratto non è l’unica 'leva' su cui siamo intervenuti. Infatti, il Piano industriale approvato dal consiglio comunale prevedeva una razionalizzazione di altre voci di spesa oltre a quella del personale. Razionalizzazione che è avvenuta regolarmente nel corso di questi tre anni.
L'amministrazione comunale ritiene, infatti, strategico e fondamentale il ruolo del Casinò di Venezia nell'economia cittadina e fondamentale per l'apporto dello stesso al bilancio del Comune.
Sono quindi convinto che un clima di sereni rapporti sindacali possa garantire un futuro stabile e uno sviluppo alla Casa da gioco del Comune di Venezia”.
 
 

Quali progetti di rilancio e consolidamento interesseranno il Casinò nei prossimi mesi? L'ipotesi di una nuova sede di terraferma è definitivamente da escludere?
“Per aprile 2020 si prevede l'inaugurazione dell'ampliamento di circa 1.500 metri quadrati della sede di Ca' Noghera con il completo rifacimento della zona ingressi e con l'apertura di un privè e di una nuova area giochi.
L’importo dei lavori è di circa 4 milioni di euro che sono interamente finanziati dal Comune di Venezia con l’aumento di capitale società deliberato nel 2017 in sede di approvazione del piano di rilancio e risanamento della società.
Tutte le attività della società sono pertanto impegnante al raggiungimento di questo obiettivo, che risulta fondamentale nel piano di rilancio e risanamento del Casinò.
L'amministrazione non ha ritenuto possibile in questi anni investire risorse per l'apertura di una nuova sede in quanto la situazione economica e debitoria della società stessa non lo consentiva. Questo perché lo scopo primario durante il mandato è stato quello di risanare la società e porla in sicurezza, in modo tale da poter garantire, attraverso la sua continuità , la percentuale di incassi pari al 25 percento al Comune di Venezia”.
 
 

Quanto è importante il Casinò per l'economia cittadina e per le casse comunali?
“Nell'economia cittadina l'impatto economico della Casa da gioco è sicuramente rilevante, infatti, con un fatturato annuo di circa 80 milioni di euro e circa 600 dipendenti in organico (comprensivi del settore ristorazione) la società risulta essere un fattore determinate nel mantenimento del Pil della Città di Venezia”.
Il Casinò fornisce un apporto essenziale al bilancio della Città in quanto le entrate lorde, che nel 2018 sono state pari a circa 24 milioni di euro, permettono all'amministrazione di mantenere un alto livello nei servizi alla cittadinanza soprattutto nel settore del welfare cittadino”.
 
 

Qual è stato ed è l'operato della giunta guidata dal sindaco Luigi Brugnaro in merito al riordino del sistema societario del gruppo Casinò e dei conti delle società di cui è composto?
“La giunta, fin dal suo insediamento, ha dovuto affrontare e risolvere lo stato di grave crisi in cui il Gruppo delle società del Casinò versava ormai da anni.
Per la prima volta si è approvato nel 2017 un vero piano industriale di rilancio ma anche di risanamento, basato su azioni concrete e realizzabili e non su ipotesi slegate dalla realtà. Grazie a questi presupposti si è potuto chiudere in utile due bilanci consecutivi (2017 e 2018) della Casinò di Venezia Gioco Spa e garantire la continuità aziendale.
Infatti il bilancio 2017 della Casino di Venezia Gioco Spa si è chiuso con utile di 1.176.753 euro mentre il bilancio 2018, con un rilevante incremento rispetto all’anno precedente, chiude con un utile di 2.207.415 euro.
Rispetto a scelte del passato, la giunta Brugnaro ha puntato a risolvere i problemi operativi che, se non affrontati, rischiavano di portare al fallimento, e di conseguenza, alla perdita di un asset fondamentale per la città qual è il Casinò.
Operativamente inoltre, in applicazione delle previsioni del testo unico sulle società partecipate (Dlgs n. 175/2016), si è provveduto a razionalizzare il Gruppo, fondendo la società dedicata alla ristorazione, la Casinò di Venezia M&D Service Srl, nella Casinò di Venezia Gioco Spa.
Questa operazione, che porterà dei vantaggi in termini di maggiore sinergia operativa tra il settore gioco e quello della ristorazione, porterà anche benefici immediati nel bilancio, grazie al venir meno di alcune partite fiscali infragruppo e ad economie dovute a un'attività di efficientamento dell’organizzazione societaria.
L’operato della giunta Brugnaro ritengo sia l’esempio significativo di come si debbano affrontare i problemi di una Casa da gioco.
Al termine del percorso di razionalizzazione anche la capogruppo Cmv Spa (Casinò Municipale di Venezia Spa Ndr) sarà dismessa con quindi un’unica società direttamente controllata dall’amministrazione comunale: la CdV Gioco Spa”.
 
 

Il Casinò teme che il decreto Dignità, che vieta totalmente la pubblicità del gioco, possa danneggiare il business?
“Nel corso degli ultimi anni il business del Casinò non si è basato su messaggi pubblicitari attraverso mezzi di comunicazione di massa se non in caso di particolari eventi o manifestazioni.
Pertanto, essendo di fatto la clientela fidelizzata e conosciuta, non si ritiene che gli effetti del decreto Dignità possano produrre un danno alla Società.
In ogni caso, è di tutta evidenza che le Case da gioco autorizzate dal governo italiano e possedute da Enti locali, dovrebbero vedersi attenuare i divieti di pubblicità e in questo senso l'amministrazione sta lavorando nelle opportune sedi”.

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