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Bernasconi: 'Campione, nuovo Governo valuti correzioni a norme'

05 settembre 2019 - 09:15

L'ex vicesindaco di Campione d'Italia, Florio Bernasconi, commenta la nomina del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e auspica correttivi alle leggi vigenti sul Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Bernasconi: 'Campione, nuovo Governo valuti correzioni a norme'

"Pur non essendo ancora stata completata la squadra di Governo (le nomine dei sottosegretari che rivestono ruoli importanti con le deleghe a loro attribuite) credo che la designazione quale ministro dell'Interno della dottoressa Luciana Lamorgese possa riportare 'a normalità' un delicato e fondamentale ministero a cui fanno capo vaste e importanti competenze".

Florio Bernasconi, vicesindaco di Campione d'Italia durante l'amministrazione Piccaluga, commenta così la nomina di Lamorgese alla guida del ministero che ha la più dirette competenze in materia di casinò, anche se c'è da ricordare che l'ormai ex ministro Matteo Salvini non aveva proceduto, come invece avevano fatto i suoi predecesseri, a conferire la delega alla vigilanza sulle case da gioco.

Ricordando l'esperienza di Lamorgese, già capo di gabinetto del Viminale quando era ministro Angelino Alfano che, in quella veste, aveva più volte incontrato i rappresentanti di Federgioco, Barnasconi aggiunge: "Credo inoltre che nel nuovo Ministro, le case da gioco potranno trovare un interlocutore più attento alle loro istanze ed in particolare per quanto concerne Campione d'Italia nella legge di stabilità 2020 o in altro provvedimento ad hoc, possano essere inserite le opportune correzioni normative alla legge vigente che consentano una riapertura del Casinò in tempi accettabili e che facilitino anche l'ingresso nella gestione aziendale di società private, necessarie per l'apporto di capitali ed di investimenti capaci di far ripartire l'economia della comunità campionese".

Da ricordare che è da tempo sui tavoli del Viminale la relazione tecnica redatta dal commissario straordinario del Casinò Maurizio Bruschi, sulle strade che possono essere percorse per riaprire la casa da gioco, chiusa del 27 luglio dello scorso anno, ossia da quando il tribunale di Como aveva sentenziato il fallimento per insolvenza della sua società di gestione. La sentenza è stata poi annullata per un vizio di forma dalla Corte d'appello di Milano, ma si deve ancora capire se e come risanare la società esistente, oppure se e come costituirne una ex novo.

 

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