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Lamorgese in pole per il Viminale: tecnico esperto anche di casinò

04 settembre 2019 - 08:54

Nasce il Conte 2 e tra i papabili alla carica di ministro dell'Interno c'è Luciana Lamorgese, nome assai noto al settore dei casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Lamorgese in pole per il Viminale: tecnico esperto anche di casinò

Dopo il sì della piattaforma Rousseau, si completano gli ultimi tasselli del nascente governo Conte Bis. E il premier incaricato Giuseppe Conte sale quest'oggi, 4 settembre, al Collè, per sciogliere la sua riserva, comunicando al presidente Sergio Mattarella la lista dei ministri. Il governo dovrà poi ottenere la fiducia da parte del Parlamento, iniziando, con ogni probabilità, dalla Camera dei Deputati.
L'attenzione dei casinò è ovviamente puntata sul titolare del Viminale e secondo indiscrezioni che trovano via via crescente conferma, si mantiene la linea, avallata anche dal co-fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, di affidare l'incarico a un tecnico. Certo, resta in campo l'ipotesi dal capo della Polizia Franco Gabrielli, ma il nome che sta prendendo piede è quello dell'ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese. Nome, cosa da non sottovalutare, ben noto al settore delle Case da gioco e figura di alto profilo che ben conosce la situazione del Casinò di Venezia, essendo stata nominata prefetto della città nel 2010. Potentina, classe 1953, Lamorgese è stata inoltre prefetto di Milano, capoluogo di regione che ospita il Casinò Campione d'Italia.

Ma è soprattutto da ricordare che dal luglio 2013 al febbraio 2017 Lamorgese è stata capo di gabinetto del ministero dell'Interno, quando lo stesso era guidato da Angelino Alfano, ministro che aveva assegnato la delega alla vigilanza alle Case da gioco a Gianpiero Bocci, esponente Pd che l'aveva mantenuta anche quando al Viminale era arrivato Marco Minniti. Una delega, peraltro, che l'ormai quasi ex ministro Matteo Salvini non aveva assegnato.
Proprio nel periodo in cui era stata capo di gabinetto, Lamorgese aveva tenuto diversi incontri, alla presenza del prefetto Carmen Perotta e dello stesso sottosegretario Bocci, con Federgioco, l'associazione che rappresenta i casinò italiani e le loro proprità. All'epoca era presidente di turno il veneziano Vittorio Ravà. Gli incontri erano finalizzati ad esaminare le criticità dei casinò italiani, tuttora perduranti, nonostante rappresenti motivo di ottimismo la ripresa degli incassi delle tre case da gioco tuttora in attività. E certamente, per Campione d'Italia, la situazione era ben diversa, visto che il Casinò è chiuso ormai dal luglio del 2018 e proprio al Viminale è stata depositata la relazione tecnica del suo commissario straordinario Maurizio Bruschi, con la quale si individuano le strade che possono essere percorse per poterlo riaprire.

 

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