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Tommasini: 'Casinò Sanremo, stabilità bilancio è solo punto partenza'

08 aprile 2019 - 08:21

Sergio Tommasini, candidato per il centrodestra a sindaco di Sanremo, illustra le linee programmatiche sul Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo

In corsa per le elezioni amministrative a Sanremo anche Sergio Tommasini, candidato per il centrodestra. E anche nel suo programma, largo spazio al Casinò, uno dei motori economici, occupazionali e turistici del comprensorio.
A Tommasini sottoponiamo dunque dunque le stesse domande proposte al sindaco uscente, nonché di nuovo candidato per il centrosinistra. Alberto Biancheri.

Nonostante qualche problema di “tenuta” degli incassi, il Casinò di Sanremo è, tra quelli italiani, quello dalla maggiore stabilità in termini di bilanci in attivo e di pax sindacale. A chi attribuire il merito e come operare sul fronte del rilancio degli incassi?

“Penso che si debba iniziare da una analisi generale della situazione dei Casinò italiani. Negli ultimi anni c’è stata una compressione totale degli introiti pari a oltre il 50 percento e questo ha causato disequilibri a volte disastrosi come per il Casinè di Campione d’Italia.
La stabilità in termini di bilancio raggiunta dal Casinò di Sanremo non può essere considerata un traguardo ma piuttosto un punto di partenza dal quale iniziare a strutturare un rilancio, basato sulla valorizzazione del core business di ogni Casinò italiano. È necessario supportare i giochi tradizionali e le slot con un’azione organizzata di fidelizzazione dei clienti presenti e di marketing massivo per la ricerca di nuovi. A tutto ciò si deve affiancare una programmazione di eventi di respiro nazione e internazionale, per rendere il Casinó di Sanremo sempre più una località attrattiva turisticamente, a beneficio della città e divenire così il traino per il nostro territorio.
Il fatto di avere un casinò con l'80 percento dei ricavi che derivano dalle slot significa che si deve cambiare passo”.

Se sarà eletto, confermerà la fiducia all'attuale consiglio di amministrazione?
 
“Noi abbiamo un disegno diverso per il governo della Casa da gioco, che non prevede un Cda. Inoltre puntiamo ad attrarre professionalità di livello internazionale per la guida dello stesso che provengono dal mondo del gioco, profili di alto livello e di comprovabile esperienza”. 
 
Quali sono state le scelte dell'amministrazione uscente che si sono rivelate vincenti, in tema di Casinò, e su quali fronti, invece, c'è ancora da lavorare?
 
“Una delle responsabilità che maggiormente spiccano nelle scelte dell’amministrazione Biancheri è di aver introdotto una posizione dirigenziale particolarmente costosa come il direttore generale. Nei quattro anni di mandato ha ricevuto compensi per circa un milione di euro. Decisamente troppo. Ritengo personalmente che questa cifra sarebbe dovuta essere indirizzata in azioni concrete di promozione e rilancio, oltre a incrementare una pianta organica ormai prossima al collasso, soprattutto in alcuni reparti.
I meriti, francamente, devo ancora scoprirli, e a quanto ho avuto modo di sentire dai numerosi incontri che ho effettuato con i lavoratori in questi mesi è una valutazione largamente condivisa all’interno del Casinó di Sanremo”.
 
Quale ruolo il Casinò di Sanremo può svolgere nella promozione economica, occupazionale, turistica e culturale della città?
 
“Sicuramente un ruolo fondamentale, non solo di coordinamento ma anche di promozione e
sviluppo. Mi spiego meglio. Il Casinò di Sanremo deve diventare il centro nevralgico dell’azione turistica della città di Sanremo. Abbiamo la fortuna di avere al suo interno un teatro meraviglioso, ribattezzato dai cittadini come il teatro della città e già sede di numerosi eventi culturali e televisivi di rilievo. La nostra sfida sarà intensificare questa visione e collegarla con la parte produttiva della Casa da gioco. Anche l’aspetto culturale riveste un’importanza strategica nella nostra visione di Casinò, valorizzando le tradizioni locali e promuovendo tutti quegli eventi che posso attrarre flussi turistici e permettere agli operatori del settore di vendere la località Sanremo sui mercati internazionali. Credo fortemente anche nel turismo congressuale, e reputo il Casinò la location ideale per questo genere di iniziative.
Infine l’aspetto più importante. La ricaduta occupazionale che il Casinó garantisce direttamente e indirettamente, creando ricchezza per il nostro territorio, sarà uno dei capisaldi della mia azione amministrativa, volta non solo a tutelarla ma ad incrementare questi posti di lavoro per il futuro”.
 
In Italia è molto acceso il dibattito sul, o meglio, “contro” il gioco. In questo scenario fortemente contrario, come si pongono i casinò, luoghi ad accesso controllato e di proprietà pubblica?
 
“Ultimamente il gioco è diventato un argomento particolarmente strumentalizzato a fini politici. Lo dimostra la morbosa attenzione che alcuni partiti hanno in merito, utilizzando impropriamente il termine ludopatia e creando allarmismo sociale senza proporre alcuna soluzione.
Città come Sanremo sono fortemente caratterizzate dalla presenza del Casinò, che non solo crea occupazione ma, come già espresso precedentemente, diventa strategico per la promozione e lo sviluppo turistico e culturale del territorio. La proprietà pubblica è già di per sé una garanzia di trasparenza, oltre naturalmente a tutta una serie di controlli e regolamenti che ci differenziano in modo netto dal resto del gioco, diffuso e purtroppo ormai incontrollato, offerto sul territorio italiano”.
 
Teme che il decreto Dignità, che vieta totalmente la pubblicità del gioco, danneggi la possibilità di promozione del Casinò matuziano?
 
“Il decreto Dignità è l’esempio lampante di come si possa creare una norma di difficile applicazione e fortemente limitativa, seppur mossi da buone intenzioni. Ho seguito con grande attenzione la vicenda e sono fiducioso che l’Agcom possa esprimersi a breve con delle linee guida che favoriscano la pubblicità delle attività dei casinò.
Purtroppo questo genere di leggi si prestano a essere strumentalizzate o mal interpretate. Ad
esempio non è ancora chiaro se i Casinò europei possano o meno fare pubblicità sul nostro
territorio, come già accaduto con il vicino Casinò di Mentone, e quali sanzioni siano per loro
applicabili. Ritengo quindi che, in un momento di crisi del gioco tutto e dei Casinò in particolare, sia necessario poter utilizzare, sempre in coscienza, ogni strumento atto a salvaguardare la sopravvivenza di queste aziende, e la pubblicità, come si sa, è l’anima del commercio”.
 

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