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Consiglio Valle, no a mozione su commissione su Casinò

06 marzo 2019 - 14:57

Respinta dal Consiglio Valle la mozione sulla costituzione di una commissione d'inchiesta sui lavori di ristrutturazione del Casinò di Saint Vincent.

Scritto da Anna Maria Rengo

Il Consiglio Valle ha respinto la mozione dei consiglieri di minoranza Roberto Cognetta, Stefano Ferrero, Elso Gerandin, Stefano Aggravi, Andrea Manfrin e Daria Pulz e con la quale si chiedeva la Costituzione di una Commissione d'inchiesta per l'analisi della documentazione contabile della Casino de la Vallée S.p.A. relativa ai lavori di ristrutturazione.

I voti favorevoli sono stati 17 e ci sono stati 18 astenuti.

IL TESTO - "Considerate le notizie stampa relative alla vicinanza tra diversi indagati e la Società Casino de la Vallée" e "visti i dubbi e le perplessità già espressi in passato in Consiglio regionale circa la gestione dei lavori di ristrutturazione della Casa da gioco", la mozione prevede che il consiglio regionale deliberi di "costituire una commissione d'inchiesta, ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento interno, finalizzata all'analisi della documentazione contabile della Casino de la Vallée Spa relativa ai lavori di ristrutturazione, in modo da valutare nel dettaglio le spese, gli eventuali sprechi e le incongruenze".

IL DIBATTITO - Nel dibattito che ha preceduto il voto, dopo l'illustrazione del testo da parte di Cognetta e Aggravi, la consigliera di Alpe Patrizia Morelli evidenzia la posizione, contraria, del gruppo: "Esistono già le commissioni competenti per occuparsi di queste questioni" e "questa mozione pare un deja vu", mentre Luca Bianchi, dell'Union Valdotaine, ricorda che "il 12 marzo il tribunale di Aosta si esprimerà sul piano di concordato di continuità" presentato dall'attuale amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Filippo Rolando".
 
Elso Gerandin, di Mouv', ricorda la mozione simile che era stata respinta del 2015: "Chiediamo semplicemente conto di quando sono stati affidati oltre 100 milioni di euro di lavori. Si tratta di un atto dovuto nei confronti dei lavoratori cui abbiamo chiesto un sacrificio".
 
Aggravi interviene affermando: "Il socio negli anni ha fatto interventi e investimenti. Nella tutela del socio il percorso si è concluso, a oggi, con un concordato. E' nell'interesse del socio valutare quello che è stato il più grosso investimento mai fatto, nel bene e nel male".
 
Da parte sua Cognetta sottolinea: "Non abbiamo fatto riferimento alla mozione del 2015 per evitare imbarazzi. Il lavoro in commissione non è stato fatto e non si è voluto fare. Questo è il momento di agire. Ci sono delle forze che vogliono fare chiarezza. Per quanto riguarda la sovrapposizione con il concordato, credo che noi non siamo legati a quel momento tecnico, dobbiamo fare chiarezza rispetto a quanto è accaduto in quest'Aula. Va bene fare questo lavoro in commissione ma se non si farà cosa ne dovrò dedurre? In ogni caso una commissione d'inchiesta sarebbe una responsabilità del consiglio, quindi decidete se astenervi o meno".
 
Bianchi prende di nuovo la parola per assicurare che "le forze di maggioranza sono d'accordo a fare qualsiasi tipo di approfondimento. Approfondiamo in commissione e poi mettiamo un pietra tombale sulla questione Casinò così che poi chi sarà a gestire la Casa da gioco potrò lavorare liberamente e riportarla ai lustri di un tempo. Si tratta solo di un approccio diverso di lavoro, da fare all'interno delle commissioni competenti esistenti".
 
Stefano Ferrero, di Mouv', prende la parola per ribadire la necessità di costituire una commissione specifica: "In caso contrario, la mole di documenti da esaminare sarebbe tale da paralizzate i lavori dell'eventuale commissione competente. Accollare alla commissioni consiliari questo compito e non avrebbe i risultati che vogliamo ottenere".
 
Interviene pure Pierluigi Marquis, di Stella Alpina: "Su questo tema è importante togliere ogni velo di opacità, bisogna dirimere ogni dubbio, ben venga che l'argomento venga esaminato in commissione. Siamo dell'avviso che può essere trattato nelle commissioni consiliari permanenti. Se ne costituisce uno speciale non cambia molto, i componenti sono sempre gli stessi". Marquis, data la disponibilità della commissione da lui presieduta (la seconda) ad affrontare l'argomento, chiede ai firmatari di ritirare la mozione.
 
Richiesta respinta da Cognetta: "Noi abbiamo chiesto una mozione specifica, questa resta e va votata. Avevate già detto che in commissione sarebbe arrivata la documentazione specifica e poi non è arrivata. Poi mi sta bene, una volta votata, discutere il tema in commissione: definite quale sarà ma fate in fretta". Bianchi ritiene che possa essere la seconda la commissione idoea, con lavori da avviare dopo la decisione del tribunale sul concordato.
 
In conclusione della discussione generale, interviene il governatore Antonio Fosson: "Non è intenzione della maggioranza di nascondere nulla. Credo, alla luce di quanto è stato detto e dell'importanza delle commissioni consiliari, che questo tema sia approfondito in una commissione normale".
 
In risposta, Cognetta evidenzia come questa mozione ponga "una questione politica".

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