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FdI: 'Governo intervenga su Comune e Casinò Campione'

07 marzo 2019 - 07:57

I deputati di Fratelli d'Italia Alessio Butti e Marco Osnato interrogano il governo chiedendo risposte su Campione d'Italia.

Scritto da Anna Maria Rengo

"Quali urgenti iniziative di competenza" intende assumere "il Governo in ordine alle conseguenze prodotte dalla decisione del Tar del Lazio e quali tempestive soluzioni" intende "porre in essere per rilanciare l’economia campionese; quando il Governo" intende "adottare le iniziative di competenza per nominare il commissario della Casa da gioco"?

Sono i quesiti posti al premier Giuseppe Conte e ai ministri Matteo Salvini (Interno) e Luigi Di Maio (Sviluppo economico) dai deputati di Fratelli d'Italia Alessio Butti e Marco Osnato che, in un'interrogazione a risposta in commissione, accendono ancora una volta i riflettori sul drammatico momento vissuto dall'intera comunità di Campione d'Italia.

LE PREMESSE - In premessa, i due deputati ricordano che "il Tar del Lazio ha stabilito la sospensione dell’attuazione della delibera con cui il sindaco di Campione (Roberto Salmoiraghi Ndr), prima del commissariamento per default del comune, aveva ridotto la pianta organica dell’amministrazione di 86 unità; i dipendenti comunali dovranno attendere fino al 19 novembre 2019, quando i giudici entreranno nel merito, per conoscere il loro destino",

Inoltre, "oltre agli 86 esuberi, senza la casa da gioco a Campione d’Italia starebbero per essere licenziati 482 dipendenti (peggio, il licenziamento è diventato effettivo dal 1° gennaio Ndr); contando l’indotto, il commercio e le cooperative esterne, ci sono circa un migliaio di persone senza lavoro; i tempi della giustizia amministrativa sono lunghi, ma i giudici, nel dispositivo, giustificano la decisione 'in ragione della peculiarità della condizione del comune di Campione d’Italia e del consistente numero di dipendenti (...) che risulterebbero eccedenti'; nonostante tale circostanza, nota anche ai giudici, il Governo, in carica ormai da quasi un anno, agli interroganti sembrerebbe ignorare la drammatica situazione dell’enclave che ha visto chiudere prima la casa da gioco e poi il comune".

LA NOMINA DEL COMMISSARIO - Butti e Osnato evidenziano che "nella legge di bilancio 2019 è stata prevista la nomina di un commissario straordinario che dovrebbe lavorare per la riapertura del Casinò, ma l’incarico non è ancora stato ufficializzato; secondo fonti di stampa locale, il commissario della casa da gioco non sarebbe stato nominato a causa di un dissidio tra il Ministro dell’interno e il Ministro dello sviluppo economico; si sta consumando un dramma epocale nell’indifferenza delle istituzioni nazionali e della maggioranza di Governo, che si è limitata a detassare i redditi, che, paradossalmente, nessuno percepirebbe più da tempo; il comune di Campione, per la sua peculiarità storica, ma soprattutto geografica, necessita di provvedimenti ad hoc; il Governo deve prendere immediatamente atto di quanto sta accadendo e attivarsi al più presto per ridare a questo importante Comune della provincia di Como la possibilità di risollevarsi".
 
IL NODO COMMISSARIO - In attesa dell'ufficialità per quanto attiene la nomina del commissario, era stato il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni ad assicurare che il decreto è stato firmato ed è in fase di verifica da parte della Corte dei Conti, come è del resto di prassi. Una circostanza che pare confermata anche nelle premesse alla mozione bipartisan presentata in consiglio regionale della Lombardia e che sarà discussa, su richiesta del capogruppo della Lega, in una prossima seduta. Nell'atto si fa riferimento a una firma del Dpcm del 22 febbraio. 

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