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Regione Vda, Fosson: 'Priorità di tutti la salvezza del Casinò'

10 dicembre 2018 - 11:40

Il candidato alla Presidenza della Regione Vda Antonio Fosson richiama attenzione su necessità di salvare il casinò rimodulando l'accordo sindacale del luglio 2017.

Scritto da Redazione

“In questi ultimi mesi la situazione dell'azienda è precipitata al punto che oggi lo spazio per assumere decisioni politiche è pari quasi a zero. Questo Consiglio regionale ha rivendicato lo scorso luglio e poi a settembre le azioni che andavano messe in campo per evitare la drammatica situazione che purtroppo, oggi, stiamo vivendo. La Valle d'Aosta rischia, in questo momento, di perdere un'azienda che produce un importante fatturato, che ha ricadute sull'occupazione e sull'indotto economico che ancora garantisce”.

 

Nella seduta del Consiglio regionale di oggi, 10 dicembre, ha parlato anche di casinò il consigliere del Gruppo Misto, Antonio Fosson, candidato alla carica di presidente della Regione, illustrando la mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, nonché la proposta di programma di governo.

 

“La priorità di tutti deve essere la salvezza del Casinò. Per farlo abbiamo pochissimo tempo ed ad oggi esiste una sola ed immediata possibilità: la rimodulazione dei contenuti dell'accordo sindacale siglato nel luglio del 2017. Una rimodulazione che deve indicare una forte riduzione dei costi del personale”, sottolinea Fosson.
 
Il consigliere Fosson ha poi annunciato la divisione delle deleghe assessorili, sottolineando che "sono nuove aggregazioni funzionali che ci sembrano utili a garantire sinergie e maggiori risultati, per evitare burocrazia e conflitti di competenze tra i vari uffici".
 
 
La squadra di governo proposta è la seguente: Mauro Baccega alla carica di assessore alla Sanità, salute e politiche sociali; Stefano Borrello alle opere pubbliche, territorio ed edilizia residenziale pubblica; Chantal Certan all'istruzione, università, ricerca e politiche giovanili; Luigi Bertschy agli affari europei, politiche del lavoro, inclusione sociale e trasporti; Renzo Testolin alle finanze, attività produttive e artigianato e alla Vicepresidenza della Regione; Albert Chatrian all'ambiente, risorse naturali e corpo forestale; Laurent Viérin al turismo, sport, commercio, agricoltura e beni culturali.
 
 
Concludendo il suo intervento, il candidato Antonio Fosson ha dichiarato: “È un governo istituzionale, di responsabilità per superare l'emergenza con uno sguardo e un’attenzione concreta ai problemi esistenti. È un governo di dialogo. Su questo giocheremo in questi mesi, sia io che tutti i 18, la nostra affidabilità e credibilità. Sappiamo che sarà una grande sfida, ma lo sarà per tutto il Consiglio regionale”.
 
 
Nella seduta si sono svolte in un'unica discussione l'elezione del nuovo Ufficio di Presidenza e la mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale n. 21/2007, depositata il 5 dicembre scorso dai consiglieri Baccega, Bianchi, Farcoz, Rollandin, Sorbara e Testolin (UV), Bertschy, Daudry, Nogara e Viérin (UVP), Certan, Chatrian e Morelli (ALPE), Borrello e Marquis (Stella Alpina), Fosson, Restano e Rini (Gruppo Misto).
 
 
IL DIBATTITO IN AULA - Nel corso della discussione, il capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha evidenziato: "La nuova maggioranza ha un collante che risale alla prima Repubblica. Anche la figura del presidente del Consiglio è rientrata nella spartizione di poltrone e potere per trovare un equilibrio, tenendo conto che chi ora andrà in minoranza ha avuto più consensi di questa raffazzonata nuova maggioranza. Nella prima adunanza della Legislatura, il consigliere Bianchi aveva invitato la collega Rini a non riscoprire il ruolo di stampella, così come il consigliere Testolin aveva ravvisato nella formazione della maggioranza il rischio di distruggere la Valle d'Aosta e i valdostani, in quanto le forze politiche che la componevano non avevano vinto le elezioni. Ho esaminato il programma del nuovo Governo, ma non ho trovato illuminanti suggerimenti per valorizzare, ad esempio, i beni culturali, nemmeno per la questione dell'immigrazione, così come non ho rintracciato le risorse cui si intende attingere per realizzare le varie iniziative. Eppure a giugno tanti Consiglieri erano intervenuti per evidenziare - a loro dire - gravi lacune del nostro programma, definito come una lista della spesa. Sono state solo chiacchiere: oggi, quale sicurezza, quale affidabilità, può avere chi fa carne di porco di quanto affermato non più di due mesi fa. Ora arriva la prova del nove: vedrete chi vi ha mentito e chi ha lavorato per salvare il salvabile, in particolare per quanto attiene la Casa da gioco di Saint-Vincent. Vedo partire questo Governo sotto i peggiori auspici e con fratture che esploderanno virulente alla prima criticità. Se avessimo voluto, oggi non discuteremmo di una Lega all'opposizione. Ma noi abbiamo imboccato la strada della chiarezza, della coerenza e del valore della parola data, non dell'inciucio e degli intrighi di palazzo. Noi lavoreremo per riportare la Valle d'Aosta al posto che le spetta. I politicanti che sperano in una sponda a Roma sbagliano. Ringrazio gli Assessori per aver ottenuto in soli cinque mesi risultati importanti quali la chiusura del contenzioso fiscale, l'eliminazione della politica nel Casinò e lo stop ai finanziamenti pubblici, le decisioni sulla scuola polmone, il rinnovo del contratto del pubblico impiego, il ripristino del bon chauffage, la tutela dei valdostani sul bando affitti e lo stop all'arrivo dei clandestini nella nostra regione. I valdostani hanno già bollato questo nuovo Governo come stantio e superato. Confermo che l'unica strada per risolvere la crisi sono le elezioni".
 
Il consigliere Roberto Luboz (Lega VdA) ha sostenuto che "per metà della comunità valdostana quello che deve essere stato un sogno oggi è un incubo. Stiamo parlando di governo di transizione, emergenza, affermando punti generici. Tu dai l'idea dei fantasmi: vedremo quanto durerà questa notte valdostana che hai appena inaugurato. Se la nostra maggioranza era debole e inesperta, è caratterizzata da personalità unite da un egocentrismo eccezionale. Questo tentativo di riunificazione autonomista è il tentativo di riconquistare il potere, sfidando le soluzioni per il Casinò. La nostra maggioranza è passata perché la lealtà è stata carente. In politica, come nella vita, non c'è gloria di essere il migliore tra gli altri: la vera sfida è essere migliori di quanto lo fossi il giorno prima. Dubito fortemente che i consiglieri che hanno allestito questo teatro siano migliori dello scorso giugno. Siamo stati eletti per fornire risposte, ma attraverso i nostri atteggiamenti stiamo facendo tutto il possibile per rendere le vite dei nostri concittadini ancora più difficili, specialmente per i funzionari regionali che stanno vivendo un altro cambiamento di maggioranza. Coesione, entusiasmo, collaborazione anche su diversi piani politici dovrebbero essere la base della nostra azione: se non lo facciamo, è il fallimento del nostro sistema politico. Per quanto mi riguarda, vedere chiaramente volere vivere e collaborare dove ci saranno le condizioni per farlo saranno i principi che ispireranno la mia azione in questa sala".
 
La consigliera Maria Luisa Russo (M5S) ha affermato: "Le forze politiche sono state impegnate in questi mesi a sfiduciare il Governo, anziché porpore soluzioni ai gravi problemi dei valdostani. La mozione di sfiducia coinvolge e sfiducia l'intero Consiglio. Le istituzioni si modificano, si tutelano, non sfiduciano così facilmente e frequentemente come sta accadendo in questi ultimi anni. Il fallimento del Governo sta anche nel fatto che non è stato capace di iniettare una dose di fiducia. L'instabilità politica della nostra Regione sta gradualmente allontanando dalla politica e deludendo non solo gli attuali elettori, ma anche i futuri, i nostri giovani. Ricordiamoci che spesso noi 35 consiglieri siamo definiti 'la casta'. Invece siamo chiamati a creare una visione di lungo periodo, che attraverso la revisione degli obiettivi della pubblica Amministrazione e delle imprese consideri i nostri Comuni e il nostro territorio come luogo in cui realizzare un benessere equo e sostenibile. Vanno considerate inscindibili le dimensioni ecologica, economica e sociale dello sviluppo. L'acqua deve restare pubblica e essere di qualità. Temi fondamentali sono l'economica circolare e il riciclo, crediamo nella connotazione universalistica del diritto alla salute, proponendo soluzioni incisive per eliminare sprechi e inefficienti. Non è più rimandabile l'integrazione socio sanitaria e territorio. Cultura, scuola, università e sport vanno a valorizzare le competenze e il merito di ognuno, per costruire una società più libera. Occorre recuperare il trasporto pubblico che sfrutti energia elettrica e le fonti rinnovabili. È nostro dovere ridurre i costi della politica. Gli autonomisti, tutti con la medesima origine, non hanno sinora avuto bisogno di una vera dialettica, per andare a fondo, studiare le scelte da effettuare. La nostra autonomia è stanca, va ripensata per il bene della nostra comunità. Una parte dei cittadini, tramite una capillare distribuzione di contributi è diventata dipendente dalla pubblica Amministrazione. Ora non è più così: la politica non può più essere utilizzata per mantenere lo status quo. Per non far implodere il sistema, bisogna tutelare il bene della collettività, non di pochi".
 
La consigliera Daria Pulz (IC) ha annunciato il voto contrario, sottolineando che "il cambiamento può essere anche in peggio e l'ultimo colpo di coda della Giunta Spelgatti lo ha dimostrato, attraverso la volontà di discriminare gli ultimi con il nuovo bando affitti. Il Governo del cambiamento formatosi a giugno scorso si è infranto al primo scoglio preannunciato - il Casinò - così come le scelte politiche si sono arenate su proposte che non hanno trovato sintesi, come ad esempio la modifica urgente della legge elettorale regionale. Il vecchio - non tanto anagrafico quanto politico - oggi torna in auge, con prospettive che non ci piacciono. In primis, confondere la cultura con l'agricoltura, creando un super Assessorato che unisce questi ambiti. Spero di essere smentita in fretta riguardo alle mie perplessità attuali, ma voglio anche dire che appoggerò qualsiasi proposta che sia degna delle aspettative più vere e sane della comunità valdostana tutta".
 
Il capogruppo di Impegno Civico, Alberto Bertin, ha detto di "assistere ad una restaurazione senza rivoluzione: strano paese la Valle d'Aosta. Sino ad oggi c'è stato un Governo debole della Lega, nato dalla spartizione, un Governo a 18 dal programma evanescente, che ha creato i problemi che conosciamo. Le aspettative erano forse eccessive, personalmente ne avevo ben poche ma sono rimasto ugualmente deluso: quasi nulla è stato fatto, nessun elemento di novità strutturale è stato introdotto. È stato molto enfatizzato il rapporto privilegiato con Roma, riabilitando addirittura la vecchia politica degli anni Settanta, quella dei rubinetti. In realtà, questi rapporti di tipo personale non hanno portato a grandi risultati. È necessario che i rapporti con lo Stato siano impostati diversamente, uscendo da personalismi politici, basandosi su relazioni istituzionali seri, leali. La maggioranza regionale dovrebbe rispondere alle esigenze del territorio, non omologarsi a Roma. Oggi, senza grandi rimpianti, finisce il Governo leghista in Valle d'Aosta. A sostituirlo sarà il Governo Fosson, per certi versi in continuità col precedente: mi riferisco ai numeri e alle modalità di costituzione o, meglio, di spartizione delle poltrone e ad un programma inesistente. Il perno della vecchia maggioranza è stata la Consigliera Rini, e anche oggi rappresenta, numericamente parlando, un elemento centrale. Oggi nasce il Governo Fosson/La Torre, che vede ruoli da protagonista attribuiti a Viérin e a Rini, con diverse altre 'comparse'. Tutto questo non mi porta ad essere ottimista sul nuovo Governo, che ha un sapore di restaurazione dei vecchi tempi, con le solite facce, i soliti accordi e dalle porte girevoli. Peccato, si sarebbe dovuto pensare a qualcosa di diverso. Per dare stabilità alla Regione oggi occorre procedere ad una seria riforma istituzionale ed elettorale, per evitare crisi ogni nove mesi. La Valle d'Aosta meritava e merita qualcosa di meglio".
 
Per la consigliera Manuela Nasso (M5S), "il presidente in pectore Fosson ha detto che tra i nuovi 18 non ci sono politici di professione: cosa non vera. E riferisce anche 'lasciateci lavorare': il problema è che è 30 anni che lavorano e la Valle d'Aosta non è di certo un'isola felice. Sarebbe stato apprezzabile un approccio diverso da parte di questo nuovo Governo. Non è corretto nella sacralità di quest'Aula affermare che nella formazione di questo nuovo gruppo di 18 non ci siano stati giochi di palazzo. Questa è una minestra riscaldata. Ho apprezzato la definizione di Governo aperto al dialogo. Auguro sinceramente un buon lavoro. Ricordiamoci che tutti abbiamo una grandissima responsabilità".
 
La consigliera Chiara Minelli (IC) ha spiegato: "Alle elezioni, la nostra lista ha presentato un programma articolato per risollevare la Valle d'Aosta in preda a continui cambiamenti di Governo. Cosa succederà ora? Non lo so, ma credo che si sia iniziato davvero male. Durante questa lunga crisi, il collega Bertin ed io non ci siamo chiusi in un atteggiamento di opposizione aprioristica, ma abbiamo elaborato una proposta alternativa che, seppur non presa in considerazione, vogliamo lasciare sul tavolo politico, sperando nell'emergere di quella saggezza che ora sembra proprio mancare. Di fronte a questa grave frammentazione, a nostro avviso l'unica cosa sensata sarebbe stata puntare a un accordo a termine, di quindici mesi, in modo da realizzare interventi e provvedimenti utili e necessari per la comunità. Priorità anche alle riforme istituzionali per imprimere una svolta al modo di fare politica e per evitare questo continuo cambio di maggioranze. Non possiamo continuare a votare con meccanismi di trent'anni fa: fatta la riforma, si potrà tornare alle urne con una prospettiva di stabilità di Legislatura. La nostra proposta non è stata considerata, per continuare a seguire logiche spartitorie e personalistiche. La domanda di cambiamento non trova espressione in questa nuova maggioranza priva di segnali di novità ed espressione di vecchi sistemi, peraltro responsabili del malgoverno che purtroppo ci caratterizza. Il programma della nuova maggioranza non denota approfondimenti e proposte efficaci; alcuni temi sono assenti: basti pensare che non sono esplicitate idee sul Casinò, su CVA, sulla legge elettorale, sui trasporti, sulla governabilità. Una piccola luce in questo programma inefficace c'è: la previsione della ricostituzione dell'Agenzia del lavoro. Non faremo opposizione pregiudiziale, siamo disponibili al confronto. Ricordiamoci che il motivo per cui siamo in Consiglio è ottenere risultati positivi nell'interesse della comunità valdostana e non per alimentare sterili e inutili polemiche".
 
L'assessore all'Agricoltura Elso Gerandin (Mouv') ha osservato che "l'esperienza di governo è stata positiva, ma la nostra maggioranza è entrata in crisi sin da subito, perché è bastato che un problema serio come quello del Casinò fosse affrontato per far mancare i numeri in Aula. Non abbiamo voluto creare intoppi nella nascita della nuova maggioranza, anzi facciamo gli auguri alla nuova Giunta. Dire che non si tratta di un'azione di Palazzo è un'alchimia per arrampicarsi sui vetri: questo è un accordo tra 18 eletti con l'unico obiettivo di evitare le elezioni, visti i risultati delle ultime consultazioni che hanno bocciato un vecchio modo di fare politica. Questo Governo dovrà essere davvero bravo per invertire questa sensazione. Consiglio al candidato alla Presidenza Fosson di guardarsi bene le spalle, visto che ha fatto proclami sulla necessità di fidarsi e affidarsi ai compagni di viaggio. Se il programma avrà la necessaria concretezza, noi ci saremo, come ci saremo sul bilancio 2019 se proporrà quelle necessarie azioni che la comunità si aspetta. Riguardo all'Autonomia, credo che quanto da noi realizzato per chiudere l'accordo finanziario sia oggi una certezza, che darà la possibilità al sistema valdostano di avere sviluppi solidi. I due presidenti, Regione e Consiglio, appartengono al Gruppo Misto: o questa è una sconfitta delle forze politiche o è un mandare allo sbaraglio chi non appartiene a certi percorsi. Dipingere la Valle d'Aosta in grave crisi a causa del nostro Governo è falso: non credo che siano stati questi cinque mesi ad aver provocato dei danni irrecuperabili, in particolare al Casinò de la Vallée. Negli anni è stata creata una situazione di grave crisi, che oggi qualcuno vuole addossare a noi, ma non è facendo finta di raccontare una verità che non esiste o illudendo le persone che si risolvono i problemi. Oggi, la Casa da gioco è la grande emergenza e se ci sarà la possibilità di aver un percorso che consenta la salvaguardia dei posti di lavoro, per quanto ci riguarda, io ci sarò. Sono convinto che non sarà un Governo a corto termine, anzi sarà a lunga conservazione, perché l'unica alternativa sarà il ritorno alle urne. Come opposizione io solleciterò affinché le cose vadano avanti, in particolare pensando all'agricoltura, i cui problemi si sono incancreniti nel tempo e sui quali stavamo cercando di avviare delle azioni per far dialogare in particolare gli uffici".
 

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