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Casinò St. Vincent, le richieste del Pm nel processo penale

19 settembre 2018 - 15:18

L'assessore alle Finanze Stefano Aggravi ritiene che non si possano dare i 6 milioni di euro previsti al Casinò di Saint Vincent, le richieste del Pm sul processo penale.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò St. Vincent, le richieste del Pm nel processo penale

Udienza preliminare sul procedimento penale, oggi 19 settembre, per truffa e falso in bilancio per i 140 milioni di euro erogati al Casinò di Saint Vincent tra il 2012 e il 2015 dalla Regione Val d'Aosta. Presenti in aula tutti gli accusati, tranne l'ex amministratore unico del Casinò, Luca Frigerio.

Al termine della sua requisitoria, il pubblico ministero Eugenia Menichetti ha formulato le seguenti richieste di reclusione: per gli ex assessori Ego Perron e Mauro Baccega 3 e 2 anni,  per l'ex governatore Augusto Rollandin 4 anni e 8 mesi, per i tre componenti del collegio sindacale 5 anni (per Jean Paul Zanini e Fabrizio Brunello) e 2 anni (Laura Filetti), per l'ex amministratore unico del Casinò Lorenzo Sommo 3 anni. Infine, è stato chiesto il rinvio a giudizio per Luca Frigerio e una multa di 500mila euro, per violazione delle disposizioni di cui alle legge 231, al Casinò di Saint Vincent, in qualità di ente responsabile. Tutti gli imputati, tranne Frigerio, avevano chiesto il rito abbreviato.

Dopo le richieste del pubblico ministero, la parola spetta alle difese, con diverse udienze, la prossima delle quali è in calendiario per giovedì 27 settembre. La sentenza è attesa verso novembre. 

IL FRONTE FINANZIAMENTI - Intanto, giornata campale anche per l'attuale governance del Casinò e l'attuale maggioranza in Consiglio Valle. La giunta regionale valdostana non erogherà infatti la terza tranche di finaziamento, 6 milioni di euro, alla società di gestione del Saint Vincent Resort & Casino. Lo afferma al Tg3 Regionale l'assessore alle Finanze, Stefano Aggravi: "Ora è chiaro a tutti, alla luce dei pareri, che i 6 milioni di euro non possono essere dati. La nostra priorità è ssalvare l'azienda ma tocca all'amministratore unico Giulio Di Matteo proporre soluzioni".

Le parole di Aggravi arrivano dopo che nella giornata di ieri lo stesso ha consegnato alle commissioni consiliari seconda e quarta l'istruttoria al dossier casinò, contenente documenti, tra cui due pareri degli uffici tecnici della Regione, di cui l'Au Di Matteo ha dichiarato alla stampa locale di essere all'oscuro.
"Nessuno era all'oscuro - replica Aggravi - uno dei pareri (quello pro veritate Ndr) era stato commissionato dalla stessa Casa da gioco e gli altri due sono stati oggetto di ampia discussione durante l'assemblea dei soci del 14 settembre. I nostri punti fermi sono quelli detti al momento del nostro insediamento: occorre abbassare i costi e poi approvare l bilancio, necessario per chiedere il support0o al sistema bancario".

Tuttavia, Di Matteo, che proprio quest'oggi 19 settembre è impegnato in una riunione finalizzata all'aggiornamento dell'attuale piano di ristrutturazione, ribadisce: "Apprendo dalla stampa che esiste una relazione, che non ho mai visto, nella quale il socio Regione replica alla quarta relazione sul piano di ristrutturazione all'esito della quale doveva discendere l'erogazione della terza tranche. Si tratta di un fatto gravissimo". Quanto all'aggiornamento del piano: "Bisogna ovviamente agire ulteriormente per aumentare i ricavi, non solo nell'area casinò ma anche in quella alberghiera, e proseguire negli investimenti".

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