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Sostegno a Casinò St. Vincent, è scontro di pareri tecnici

19 settembre 2018 - 09:44

Nella documentazione consegnata alle commissioni consiliari pareri opposti sul sostegno finanziario al Casinò di Saint Vincent.

Scritto da Anna Maria Rengo
Sostegno a Casinò St. Vincent, è scontro di pareri tecnici

"Le disposizioni statali in materia di crisi di impresa delle società a partecipazione pubblica di cui al Dlgs 19 agosto 2016, numero 175, non impediscono alla Regione Valle d'Aosta di dare completa attuazione agli interventi di sostegno finanziario previsti dalla legge regionale 25 maggio 2017, numero 7, in favore della società Casino de la Vallèe Spa. L'eventuale ritardo o l'immotivato diniego da parte della Regione nella concessione delle misure di sostegno mancanti configura una pretesa giuridicamente azionabile da Cava in giudizio".

Lo si legge nel parere pro veritate sull'erogabilità degli interventi di sostegno finanziario previsti dalla legge regionale numero 7 del 2017 della Valle d'Aosta in considerazione delle disposizioni statali sul soccorso del socio pubblico alle società partecipate in perdita di cui al decreto legislativo numero 175 del 2016, redatto dal professore avvocato Mauro Renna su richiesta del Casinò e che fa parte integrante dell'istruttoria sul dossier relativo al Saint Vincent Resort & Casino consegnato dall'assessore Stefano Aggravi ai presidenti della seconda e quarta commissione consigliare del Consiglio Valle.

L'AVVOCATURA REGIONALE - Il parere dell'Avvocatura regionale (sempre parte dell'istruttoria consegnata ieri), chiesto dall'assessorato e a firma dell'avvocato dirigente Riccardo Jans, sottolinea invece: "Nessun dubbio sussiste sull'applicazione del Dlgs 175/2016 a Casino de la Vallèe Spa, tanto che la disposizione transitoria fa esplicito riferimento alle case da gioco nel differire il termine per l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 14, comma 5, del decreto. A fronte della chiusura della 'parentesi' rappresentata dalla norma transitoria, durante la quale, peraltro, nessun intervento finanziario menzionato del decreto risulta essere stato disposto, dette disposizioni sono quindi pienamente applicabili. Di conseguenza le erogazioni previste dal piano originario possono essere effettuate, subordinatamente alle condizioni previste dalla legge regionale 7/2017, con riferimento all'attuazione del piano. In caso di verificata mancata attuazione e/o inadeguatezza del piano e di una sua rimodulazione, si ritiene che lo stesso debba essere trasmesso alla Corte dei Conti e debba in ogni caso prevedere il raggiungimento dell'equilibrio economico finanziario nell'arco dei tre anni originariamente previsti: pertanto la rimodulazione del piano dovrebbe necessariamente intervenire sui fattori suscettibili di consentire il raggiungimento di tale equilibrio e non sul periodo di raggiungimento".

IL DIPARTIMENTO FINANZE - Altro documento consegnato sono le osservazioni sulla quarta relazione di controllo del piano di ristrutturazione del Casinò, redatte dal Dipartimento bilancio, finanze, patrimonio e società partecipate della Regione e firmate dai dirigenti Valter Mombelli e Stefania Magro.
La relazione, datata 10 settembre, sottolinea: "I ricavi sono inferiori a quelli previsti nel piano e i minori proventi derivano dalla flessione sui giochi tradizionali e dalla mancata attivazione dei nuovi business, che invece nel piano parevano dover rappresentare un volano per la ripresa dei ricavi, Non è stato attivato il gioco, non è stato attivato il gioco virtuale, l'attività della società De Vere pare fine a se stessa senza vantaggi per la Casinò". Si evidenzia inoltre "la riduzione del costo del personale (anche in misura migliorativa rispetto al piano) ma viene sottolineato che occorre ancora una contrazione in ragione del rapporto del costo del lavoro rispetto al fatturato in quanto il primo rappresenta il 64 percento del fatturato". Infine, "le osservazioni alla relazione trimestrale mettono in luce uno scostamento importante rispetto al piano, i dati non sono positivi e, ad oggi, non sapendo quali potrebbero essere le azioni diverse da porre in essere rispetto a quelle già contenute nel piano, non si è in grado di comprendere l'utilità di un ulteriore versamento nelle casse della Casinò. In particolare si evidenzia che i trasferimenti previsti dalla legge 7/2017 erano finalizzati al rilancio della gestione con nuove iniziative di sviluppo e investimento, alla riduzione dei costi e alla valorizzazione degli investimenti immobiliari già realizzati, e non sicuramente alla copertura delle spese correnti, ad esempio pagamenti degli stipendi, dei fornitori, ecc.".
 

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