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Crisi Campione: anche il sottosegretario Candiani con la minoranza

10 agosto 2018 - 08:55

Botta e risposta continuo tra maggioranza e minoranza sulla crisi di Campione d'Italia e interviene anche il sottosegretario Stefano Candiani. 

Scritto da Ca
Crisi Campione: anche il sottosegretario Candiani con la minoranza


Non si esaurisce il botta e risposta tra la maggioranza e le opposizioni nel comune di Campione d'Italia che, lo scorso 27 luglio, ha chiuso i battenti strozzato e asfissiato dai debiti. Dopo la risposta di Gabriele Ferrari, consigliere di maggioranza che aveva rinnovato piena fiducia al sindaco Roberto Salmoiraghi rispondendo ai quattro rappresentanti della minoranza Tanina Padula, Fiorenzo Dorigo, Domenico De Ceglie e Michele Canesi. E questi ultimi ribattono col "fuoco amico" anche di Stefano Candiani, sottosegretario al Ministero dell'Interno, che rincara la dose contro l'amministrazione comunale.


"Rileviamo con dispiacere che il contenuto della nostra lettera sia stato frainteso da parte del consigliere Gianluca Ferrari - esordiscono i 4 consiglieri - il richiesto passo indietro dell’Amministrazione locale rappresenta un atto di responsabilità, che potrebbe consentire al Paese, da un lato, di uscire dall’attuale isolamento politico e dall’altro, consentirebbe alle Istituzioni centrali di poter intervenire, in prima persona, in un contesto tanto grave, quanto essenziale per la sopravvivenza del paese e della Comunità Campionese".

I consiglieri di minoranza sono "convinti che l’intervento diretto delle Istituzioni potrebbe anche fornire ai cittadini campionesi maggiori garanzie circa il regolare assolvimento dei servizi primari ed essenziali che l’Ente Locale dovrebbe sempre erogare ai cittadini (sanità, raccolta rifiuti, istruzione, manutenzione strade e fognature, solo per ricordare i principali)".

Campione d'Italia non è un'isola e i problemi non riguardano solo exclave: "Crediamo che sia interesse di tutte le Istituzioni vicine e della provincia di Como, trovare una soluzione politica condivisa per poter riaprire URGENTEMENTE la casa da gioco. Riteniamo peraltro che la tutela del Paese e della nostra Comunità in un momento così difficile debba necessariamente prevalere su qualsivoglia individualismo o protagonismo politico".

Assenza di proposte da parte della minoranza? "Siamo dispiaciuti della poca memoria del Consigliere Ferrari, non possiamo che ricordargli che le proposte da parte nostra ci sono state, ma purtroppo non sono state MAI prese in considerazione da questa Amministrazione. A questo proposito ricordiamo, per esempio, l’inspiegabile gestione della vendita del comparto immobiliare T4, o ancora, l’abbandono di ogni trattativa sindacale con le RSU Comunali per ridurre il costo del personale del Comune, ovvero, ancora il mancato accurato svolgimento di controlli analitici su alcune aree di costo dell’attività della Casa da Gioco, la nostra richiesta di agire velocemente sulla verifica delle eventuali responsabilità che hanno causato questa immensa catastrofe. Queste solo per citare delle proposte più significative, da noi effettuate e rimaste inascoltate", concludono i consiglieri.
Come detto è intervenuto sulle pagine della Provincia di Como, anche il sottosegretario della Lega al ministero dell'Interno, Stefano Candiani che ha chiesto un passo indietro di Salmoiraghi, anche lui: "Seguiamo con preoccupazione la vicenda e, sul caso comunque, ci sono responsabilità pesanti da accertare, il fallimento del casinò ha aperto un procedimento in tribunale. Le competenze del ministero si limitano al Comune, la casa da gioco riguarda il dicastero delle Finanze. Comunque non possiamo sostituirci agli amministratori locali, non abbiamoautorità diretta, per questo è auspicabile un passo indietro dei rappresentanti comunali". Per Candiani, insomma, basta a salvataggi ripianando milioni di euro di debiti.

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